Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre alessandriaascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / milan / Serie A
Stefano Pioli e Ivan Gazidis hanno superato definitivamente il tormentone RangnickTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 12 febbraio 2021, 12:38Serie A
di Marco Conterio

Stefano Pioli e Ivan Gazidis hanno superato definitivamente il tormentone Rangnick

Stefano Pioli, che è uomo di profonda ragione e di grandi riflessioni, ha detto una frase sul rapporto con Ivan Gazidis, CEO del Milan, che è ben più di un calumet della pace. E' il segno di due uomini che sono capaci di riconoscere gli inciampi del percorso che è stato, di superare le incomprensioni. I momenti in cui, come accaduto al dirigente, avrebbero preferito altri volti e altri nomi su quella panchina. Il Milan che aveva una faglia profonda, in ogni sfera, e che ha avuto la migliore delle medicine per ricucire quegli strappi. I risultati.

La sintonia totale Il sottinteso è che la voglia di Gazidis e di provare a prendere Ralf Rangnick è stata compresa, assimilata ma pure superata. Da entrambi. Ha detto Pioli oggi in conferenza stampa. "Le parole di Gazidis mi hanno fatto piacere, siamo in sintonia e il nostro rapporto è cresciuto col tempo.

C'è bisogno di tempo per conoscersi e apprezzarsi, ma ora siamo in totale sintonia. C'è unità e unione di intenti, lavoriamo tutti verso un'unica direzione". Che è quella dei sogni. Che è quella della voglia di puntare a qualcosa di importante. La Champions, sì. Ma adesso nessuno nasconde più quella parola, la più bella. Scudetto. Ma non ditelo a Pioli.