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...con Manuel Pucciarelli
“Negli Emirati tutto aperto e anch’io ho fatto il vaccino. Calcio diverso ma voglio restare. Esperienza che consiglio da trent’anni in su. Chievo? Farà bene, anche ai playoff”
Prima esperienza estera per Manuel Pucciarelli. Tre mesi fa le valigie, pronti-via, si parte in direzione Dibba Al-Fujairah. “Tra un mese finirà il campionato, è un’esperienza positiva. Fuori dal campo era come me l’aspettavo. In campo è un calcio totalmente diverso rispetto all’Italia ma affascinante, mi piace”, dice Pucciarelli a Tuttomercatoweb.
Covid e restrizioni: come va dalle sue parti?
“È tutto aperto. Tanti hanno fatto il vaccino. E anch’io ho fatto la prima dose”.
Un altro mondo rispetto all’Italia...
“Infatti sento la mia famiglia e so com’è la situazione in Italia. Qui il peggio sembra passato, credo che si andrà sempre meglio. L’unico problema è che a breve faranno cinquanta gradi e sarà un problema giocare”.
E in campo come procede?
“Mi sono adattato da subito. Le difficoltà possono essere legate al fatto che magari arrivano meno palloni giocabili”.
Pensa ad un futuro ancora negli Emirati?
“Sono venuto qui con l’idea di fare un anno completo. Se ci fosse la possibilità mi piacerebbe rimanere. Volevo fare un’esperienza all’estero da tanto tempo. E ho pensato: ‘devo sfruttare questi tre mesi”. Pochi. Ho avuto subito sensazioni positive, qui si sta bene. Ero soddisfatto prima e lo sono anche adesso. Ho fatto presente al mio agente di voler restare”.
Dunque un’esperienza che consiglia...
“Si, ma ai più grandi. A venticinque anni non sarebbe stata la scelta giusta. A trenta la consiglio. Più che altro per i posti. Qui non è certo un calcio europeo”.
E il calcio italiano?
“Riesco a vedere tutte le partite. Anche il Chievo, che sono sicuro finirà bene il campionato e si farà valere ai playoff”.
Covid e restrizioni: come va dalle sue parti?
“È tutto aperto. Tanti hanno fatto il vaccino. E anch’io ho fatto la prima dose”.
Un altro mondo rispetto all’Italia...
“Infatti sento la mia famiglia e so com’è la situazione in Italia. Qui il peggio sembra passato, credo che si andrà sempre meglio. L’unico problema è che a breve faranno cinquanta gradi e sarà un problema giocare”.
E in campo come procede?
“Mi sono adattato da subito. Le difficoltà possono essere legate al fatto che magari arrivano meno palloni giocabili”.
Pensa ad un futuro ancora negli Emirati?
“Sono venuto qui con l’idea di fare un anno completo. Se ci fosse la possibilità mi piacerebbe rimanere. Volevo fare un’esperienza all’estero da tanto tempo. E ho pensato: ‘devo sfruttare questi tre mesi”. Pochi. Ho avuto subito sensazioni positive, qui si sta bene. Ero soddisfatto prima e lo sono anche adesso. Ho fatto presente al mio agente di voler restare”.
Dunque un’esperienza che consiglia...
“Si, ma ai più grandi. A venticinque anni non sarebbe stata la scelta giusta. A trenta la consiglio. Più che altro per i posti. Qui non è certo un calcio europeo”.
E il calcio italiano?
“Riesco a vedere tutte le partite. Anche il Chievo, che sono sicuro finirà bene il campionato e si farà valere ai playoff”.
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