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FOCUS TMW - Genoa, la cessione come una benedizione. Come sono possibili tanti debiti?TUTTO mercato WEB
lunedì 15 novembre 2021, 16:15Serie A
di Andrea Losapio

FOCUS TMW - Genoa, la cessione come una benedizione. Come sono possibili tanti debiti?

Il classico viaggio di novembre nei bilanci dei club di TuttoMercatoWeb deve fare ancora i conti con il Coronavirus, più che nella passata stagione. Perché se un anno fa non sapevamo bene a che punto fosse la notte, con molti crediti sparsi sull'anno successivo perché la Serie A non era ancora finita al 30 giugno, dall'altro non c'era certezza del Fair Play Finanziario, che accorperà sia il 2020 che il 2021. Il calcio italiano è malato, più di quanto fosse un anno fa, sia per una questione di stadi, sia per le plusvalenze

GENOA

A fine settembre Enrico Preziosi ha venduto il Genoa dopo 18 anni, col closing e l'ufficialità che sono arrivati proprio in queste ore. Potrebbe sembrare un colpo di testa ma scorrendo l'ultimo bilancio del club, quello chiuso nel 2020, è evidente una cosa: molte volte la continuità era dipesa principalmente dalle plusvalenze. Senza di quelli - e con la pandemia tra 2020 e 2021 sono state relativamente poche - toccherebbe avere chi ripiana perdite altissime. Basti pensare che l'ultimo bilancio si è chiuso con un totale di -33,4 milioni, nonostante ammortamenti sospesi di 24,7 milioni.

QUI IL RENDICONTO DEL BILANCIO 2019-2020

I diritti televisivi
I ricavi per il 2020 sono di 43 milioni di euro, cioè l'80% del fatturato al netto delle plusvalenze. Una situazione che non ha conosciuto il problema pandemia, visto che il bilancio si è chiuso con l'anno solare e non quello stagionale. Il Genoa senza diritti televisivi non riuscirebbe a esistere, visto che gli altri ricavi sono davvero bassi. I ricavi dal botteghino, che non ci sono stati o quasi, erano di 2 milioni rispetto ai 4,4 di media degli anni precedenti.


I costi
Solo gli stipendi pagati dal Genoa ogni anno rappresentano il 112% del fatturato netto. Nel 2020 c'è un sostanziale ristagno degli emolumenti a quota 62,5 milioni, rispetto ai 54,6 di fatturato netto. Gli altri costi operativi valgono per 21,1 milioni, con un -30 nella gestione operativa. Poi ci sono ricavi e costi di gestione per i giocatori, più gli ammortamenti che, per quest'anno, sono di -1,3 milioni. Il Genoa era insostenibile quindi senza plusvalenze.

Bagno di sangue
Nel 2020 il conto delle plusvalenze, cioè gli scambi di giocatori che negli anni hanno salvato il Genoa, è passato da 79,6 milioni a 11,6. Un -68 che fa capire quale possa essere il problema affrontato dai rossoblù. Preziosi ha deciso di rivalutare i beni per 50 milioni (portando il patrimonio netto positivo a +14) e soprattutto sospendere gli ammortamenti per 24,7 milioni. Significa che andranno all'anno successivo e che il 2021 sarà ancora peggiore per gli ammortamenti. Vero, c'è stata la cessione di Shomurodov, ma era troppo poco per salvare capra e cavoli.

Nelle pieghe
Nel bilancio ci sono situazioni che vanno spiegate, perché il Genoa aveva uno dei bilanci peggiori fra le medio-piccole. I suggerimenti erano molteplici: mantenimento della A, diritti televisivi, un piano di mercato per plusvalenze e bonus, investimenti nel settore giovanile, un mercato accorto, una diminuzione del costo del lavoro, mantenere un equilibrio finanziario. Oppure, più semplicemente, la cessione. Il Genoa è stato in negativo per il patrimonio netto per 3 anni consecutivi. Nel 2020 i debiti verso le banche sono cresciuti di 38 milioni, verso altri di 28.

Finanziamenti pluriennali
Come ha fatto la Sampdoria, il Genoa ha avuto a finanziamenti pluriennali garantiti da SACE, strumento per mitigare gli effetti del Covid. Una situazione complicata perché il valore della produzione è sceso drammaticamente dai 154,1 milioni del 2019 ai 75,3 del 2020, con una variazione negativa del 51,2%. Il problema è che il fatturato netto non è cambiato, mentre il player trading è in negativo: +59,3 nel 2019, +31 nel 2018, +16,8 nel 2017. La verità è che il Genoa è stato ceduto altrimenti avrebbe rischiato davvero una fine ingloriosa, a meno che Preziosi non volesse metterli di tasca propria.