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Infantino: "Europei contro il mondiale biennale? Ovvio, da noi va in campo ogni settimana"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 3 gennaio 2022, 11:45Serie A
di Ivan Cardia

Infantino: "Europei contro il mondiale biennale? Ovvio, da noi va in campo ogni settimana"

Il mondiale ogni due anni continua a essere il cavallo di battaglia di Gianni Infantino, presidente della FIFA, intervenuto oggi su RadioUno: “Vorrei chiarire una cosa. Non è una proposta Infantino, né della FIFA: è stata richiesto alla FIFA da parte del Congresso della FIFA, di 166 Paesi nel mondo, di fare uno studio di fattibilità. I presupposti devono essere chiari: l’88 per cento, tra cui anche i Paesi europei, ha votato per fare uno studio di fattibilità. Per la FIFA pensare a qualcosa, che sia il mondiale o altro, da disputare ogni due anni è una cosa chiave. Abbiamo fatto uno studio serio, che dimostra che a livello sportivo funziona o funzionerebbe: ci sarebbero meno partite di nazionali, ma di maggiore impatto, che creano l’emozione del mondiale. L’Italia partecipa molto spesso, ultimamente no però spesso sì: l’impatto che ha la partecipazione per un Paese è importantissimo. Molti Paesi del mondo non hanno questa fortuna: quando fu deciso che il mondiale dovesse giocarsi ogni quattro anni c’erano quaranta Paesi al mondo che giocavano a calcio, oggi sono più di duecento. L’impatto economico anche sarebbe positivo, per tutti: per quelli che hanno di più e per quelli che hanno di meno. Però quello che conta è che è un progetto a protezione dei campionati nazionali, perché ci sarebbero meno soste per le varie partite delle nazionali mantenendo il numero di partite. E anche per i calciatori stessi: ci sarebbe una pausa dopo il mondiale, a luglio, di almeno tre settimane, per poter recuperare, cosa che oggi non esiste”.

Sembra che la tendenza sia verso il calcio globale. È così o anche i benefici economici pesano molto?
“È assolutamente questo, lo sviluppo del calcio a livello mondiale. Wenger, che segue questo progetto, dice che se ci fossero oggi cinque Paesi europei e 13-14 africani, la visione sarebbe un po’ diversa. La partecipazione è importante, lo sviluppo del calcio è importante. Gli studi dimostrano che in Europa c’è contrarietà: in Italia, così come in Inghilterra o Spagna, c’è il mondiale ogni settimana grazie al campionato. Nel resto del mondo no”.


Però i campionati perderebbero inevitabilmente appeal e oggi sono la competizione più seguita del calcio.
“Mah, per un Paese come l’Italia che ha i migliori giocatori che giocano nel suo campionato, sicuramente. Per l’ottanta per cento della popolazione mondiale il discorso è un po’ diverso”.

Tutte le parole di Infantino.