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La rivoluzione di Sousa è già in atto: con una mossa a sorpresa ha spiazzato Pioli e il Milan
Paulo Sousa parla di filosofie, di spirito, di attitudine. Ha un vocabolario da letterato e cerca, costantemente, di portare queste sue alte ispirazioni sul terreno di gioco. Riuscendoci. Perché, e la gara contro il Milan lo dimostra, questa Salernitana sta avendo sempre più la sua identità. Soprattutto, non ha timore di abbassarsi, concedere il fianco, di difendersi, di tenere il baricentro molto basso e di ripartire in contropiede. Di sapersi adattare. E di fermare anche una grande come il Milan.
Salernitana da corsa, Salernitana come Sousa
Gli expected goals rilevati dal report partita di Wyscout mettono in mostra un fatto: il Milan avrebbe forse meritato di segnare più della Salernitana ma la formazione di Sousa è stata solida e soprattutto non ha mai perso il suo canovaccio tattico. Lanci lunghi e ripartenze veloci, poco pressing, reparti che via via andavano ad accorciarsi e palla liberata rapidamente. C'è un dato interessante da rilevare: la Salernitana ha avuto il 42% di possesso palla ma per un totale di possessi addirittura superiore (106 a 105) rispetto al Milan. Bene: il tempo effettivo di possesso palla è per solo di 22:19 dei campani mentre per il Milan è di 31:25. E questo risalta ancora di più se consideriamo il fatto della media durata del possesso. Gran parte di quelli della Salernitana è stata al massimo di 10 secondi, il Milan invece ha moltissimi possessi che arrivano ai 45 secondi.
Bohinen la mossa a sorpresa
Stupire, colpire, spiazzare. Paulo Sousa, sin dai tempi di Firenze, ha abituato a prendere gli avversari in contropiede, in questo caso anche tatticamente e letteralmente. La carta a sorpresa è stato Emil Bohinen in mezzo al campo ed è stato l'uomo chiave della Salernitana: 75 azioni totali, più di ogni altro, è il giocatore che ha eseguito più passaggi, tra quelli che ha vinto più duelli e quello che ha recuperato più palloni. Una scelta ben più che azzeccata da parte di un Sousa che sta trasformando sempre di più i campani che ieri, contro il Milan, hanno conquistato un punto pesantissimo in chiave salvezza. E confermato che la scelta ambiziosa del presidente Iervolino ha delle basi pesanti per il futuro.
Salernitana da corsa, Salernitana come Sousa
Gli expected goals rilevati dal report partita di Wyscout mettono in mostra un fatto: il Milan avrebbe forse meritato di segnare più della Salernitana ma la formazione di Sousa è stata solida e soprattutto non ha mai perso il suo canovaccio tattico. Lanci lunghi e ripartenze veloci, poco pressing, reparti che via via andavano ad accorciarsi e palla liberata rapidamente. C'è un dato interessante da rilevare: la Salernitana ha avuto il 42% di possesso palla ma per un totale di possessi addirittura superiore (106 a 105) rispetto al Milan. Bene: il tempo effettivo di possesso palla è per solo di 22:19 dei campani mentre per il Milan è di 31:25. E questo risalta ancora di più se consideriamo il fatto della media durata del possesso. Gran parte di quelli della Salernitana è stata al massimo di 10 secondi, il Milan invece ha moltissimi possessi che arrivano ai 45 secondi.
Bohinen la mossa a sorpresa
Stupire, colpire, spiazzare. Paulo Sousa, sin dai tempi di Firenze, ha abituato a prendere gli avversari in contropiede, in questo caso anche tatticamente e letteralmente. La carta a sorpresa è stato Emil Bohinen in mezzo al campo ed è stato l'uomo chiave della Salernitana: 75 azioni totali, più di ogni altro, è il giocatore che ha eseguito più passaggi, tra quelli che ha vinto più duelli e quello che ha recuperato più palloni. Una scelta ben più che azzeccata da parte di un Sousa che sta trasformando sempre di più i campani che ieri, contro il Milan, hanno conquistato un punto pesantissimo in chiave salvezza. E confermato che la scelta ambiziosa del presidente Iervolino ha delle basi pesanti per il futuro.
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