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Venerdì i 60 anni di Maradona: "Il regalo? Un gol con la mano destra all'Inghilterra"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 28 ottobre 2020, 12:00Serie A
di Michele Pavese

Venerdì i 60 anni di Maradona: "Il regalo? Un gol con la mano destra all'Inghilterra"

Diego Armando Maradona, da molti ritenuto il più forte calciatore di tutti i tempi, compirà sessant'anni venerdì. France Football ha dedicato un numero speciale al Pibe de Oro, che ha fatto sognare milioni di tifosi nel corso della sua carriera. Dai trionfi con l'Argentina fino a quelli con la maglia del Napoli, la sua carriera è stata straordinaria, caratterizzata da giocate magnifiche e gol entrati nella leggenda di questo sport. Il Diez si è raccontato in una bella intervista alla rivista francese: "Ho ricevuto tante botte, sul campo e nella vita. Mi hanno attaccato da tutte le parti, hanno coinvolto anche la mia famiglia. Non mi hanno fatto alcun regalo. Ma, a parte tutto, se penso a tutte le guerre e ai bambini che muoiono nel mondo, mi sento un privilegiato".

Il legame con l'Argentina: "Dopo aver guidato la Nazionale nella Coppa del Mondo del 2010, ho dovuto continuare a svolgere la mia professione in altri Paesi, perché Julio Grondona (l'allora presidente federale, ndr) non mi voleva più. Ho trascorso tanti anni all'estero ma ho sempre desiderato tornare a casa mia".

I primi passi: "Quando penso alle prime partite, sono estremamente soddisfatto di quello che sono riuscito a realizzare. Ho la sensazione di aver dato gioia e piacere alla gente che mi guardava allo stadio o in tv. Sono orgoglioso di aver fatto ciò con un pallone. È la cosa che mi rende più fiero".

Gli anni della consacrazione, tra Barcellona e Napoli: "Sono partito per l'Europa con l'idea di confrontarmi con il calcio migliore. All'epoca non era facile per noi sudamericani, ma ho preso questo rischio. Sono partito da lontano e sono stato sempre me stesso".

La firma mancata con il Marsiglia nel 1989: "Me la ricordo bene. Volevano raddoppiarmi lo stipendio. Ferlaino mi disse che, qualora avessimo vinto la Coppa UEFA, mi avrebbe lasciato partire. Bernard Tapia e Michel Hidalgo vennero in Italia per discutere i dettagli del contratto e ci vedemmo a Milano. Quando tornai a Napoli, ringraziai Ferlaino per gli anni splendidi vissuti lì e gli dissi che me ne sarei andato. Cominciò a fare l'idiota, come se non capisse quello che gli stavo comunicando, e fece marcia indietro. Fine della storia".

Un regalo per i 60 anni: "Sogno di segnare un altro gol all'Inghilterra, stavolta con la mano destra".


Il Pallone d'Oro onorifico ricevuto nel 1995: "È stato sicuramente un riconoscimento importante. Prima, noi sudamericani non potevamo vincerlo. Ne avrei vinto di certo più di uno, una tonnellata! Ho avuto l'onore di riceverlo dopo e mi ha reso felice".

I giocatori da sogno di oggi: "Messi e Cristiano Ronaldo. Sono un gradino sopra tutti gli altri, non vedo nessuno che si possa avvicinare a quello che hanno fatto, nessuno farà la metà di quello che sono riusciti a realizzare".

Mbappé il futuro: "È un giocatore fantastico, ma è ancora un ragazzino! Per crescere è necessario che giochi ancora, che disputi tante competizioni. Deve fare soprattutto attenzione ai difensori che vorranno massacrargli la caviglia. Ne so qualcosa (riferimento al tackle di Andoni Goikoetxea durante una sfida tra Barcellona e Athletic Bilbao nel 1983, che gli costò una frattura, ndr)".

I migliori della storia: "Ci sono tanti calciatori spettacolari che non ho avuto la fortuna di veder giocare. In Argentina c'è stato un portiere incredibile, Amadeo Carrizo. Tutti lo descrivono come un fenomeno. Poi Beckenbauer, che giocava ancora quando ho cominciato la mia carriera ma che non ho mai potuto incrociare. Ho affrontato Fillol, Perfumo e Tarantini, giocatori oggi dimenticati ma che sono stati rivali difficili da affrontare. A centrocampo scelgo Xavi e Modric, davanti metto Messi e Ronaldo senza dubbio".

I complimenti che fanno piacere: "Sono onorato quando i grandi giocatori parlano di me con così tanto amore. Ho avuto eccellenti rapporti con tutti i giocatori che ho incontrato nella mia carriera. Esiste un immenso rispetto reciproco".