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...con Francesco Moriero
“In Albania esperienza formativa. Io e Miccoli insieme anche in futuro. Italia? Il calcio è passione ovunque. Inter, è l’anno buono per lo Scudetto ma merito al Milan. Roma, manca continuità”
Francesco Moriero dice addio alla Dinamo Tirana. Lui con il suo staff composto tra gli altri da Fabrizio Miccoli nelle vesti di vice allenatore. Il tecnico è tornato in Italia dopo aver rassegnato le dimissioni. “Eravamo andati con grande entusiasmo, avevamo delle trattative in corso ma abbiamo deciso di fare questa esperienza in Albania trovando una città che ci ha accolto molto bene”, dice Moriero a TuttoMercatoWeb.
Che esperienza è stata, mister?
“Ci siamo messi al lavoro con grande umiltà. Abbiamo conosciuto ottimi ragazzi. È stata un’esperienza formativa. Ma abbiamo deciso di non continuare”.
Tatticamente avete dato qualcosa in più.
“Abbiamo cercato di portare la nostra cultura. Veniamo da Coverciano, la migliore scuola al mondo. Siamo arrivati con una cultura diversa e abbiamo dato qualcosa di diverso”.
La coppia Moriero-Miccoli può riproporsi in altri palcoscenici?
“Fabrizio è un ragazzo a cui piace molto lavorare con i giovani. Per me è stata una grande sorpresa. È un ragazzo molto preparato. Si, l’accoppiata può continuare”.
Magari in Italia...
“Quando fai l’allenatore non pensi all’Italia o all’estero. Ma alla passione, alla voglia di trasmettere la tua esperienza. Guardate Sannino che è andato in Grecia”.
Scudetto: vincerà l’Inter?
“Ha preso il volo e mi fa piacere. È una squadra compatta, unita. Credo nello Scudetto, ci ho sempre creduto. Ma va dato merito al Milan per il campionato straordinario”
S’è discusso tanto di costruzione dal basso. Come la vede?
“Contano le vittorie, i punti, muovere la classifica. Poi il calcio è bello perché possono parlare tutti. La costruzione dal basso è la moda del momento ma il calcio è semplice: bisogna vivere la partita. E costruire quando ci sono i presupposti”.
Dzeko-Roma: il bosniaco non ha più la fascia.
“Mi auguro che gli torni la fascia al braccio. La Roma manca sempre di continuità quando deve fare il salto di qualità”.
Che esperienza è stata, mister?
“Ci siamo messi al lavoro con grande umiltà. Abbiamo conosciuto ottimi ragazzi. È stata un’esperienza formativa. Ma abbiamo deciso di non continuare”.
Tatticamente avete dato qualcosa in più.
“Abbiamo cercato di portare la nostra cultura. Veniamo da Coverciano, la migliore scuola al mondo. Siamo arrivati con una cultura diversa e abbiamo dato qualcosa di diverso”.
La coppia Moriero-Miccoli può riproporsi in altri palcoscenici?
“Fabrizio è un ragazzo a cui piace molto lavorare con i giovani. Per me è stata una grande sorpresa. È un ragazzo molto preparato. Si, l’accoppiata può continuare”.
Magari in Italia...
“Quando fai l’allenatore non pensi all’Italia o all’estero. Ma alla passione, alla voglia di trasmettere la tua esperienza. Guardate Sannino che è andato in Grecia”.
Scudetto: vincerà l’Inter?
“Ha preso il volo e mi fa piacere. È una squadra compatta, unita. Credo nello Scudetto, ci ho sempre creduto. Ma va dato merito al Milan per il campionato straordinario”
S’è discusso tanto di costruzione dal basso. Come la vede?
“Contano le vittorie, i punti, muovere la classifica. Poi il calcio è bello perché possono parlare tutti. La costruzione dal basso è la moda del momento ma il calcio è semplice: bisogna vivere la partita. E costruire quando ci sono i presupposti”.
Dzeko-Roma: il bosniaco non ha più la fascia.
“Mi auguro che gli torni la fascia al braccio. La Roma manca sempre di continuità quando deve fare il salto di qualità”.
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