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Lazio, la vittoria a Napoli manca da 6 anni: la carica degli ex per rompere il tabù
La carica degli ex per rompere un tabù che dura da 2166 giorni. Dal 31 maggio 2015 la Lazio non vince in casa del Napoli: da quella notte 6 sconfitte (una anche in Coppa Italia) e un pareggio, nessun successo. Cataldi e Felipe Anderson sono gli unici reduci della squadra di Pioli, che espugno 4-1 il San Paolo e ottenne il pass per i preliminari di Champions. Giocheranno entrambi titolari oggi, insieme ad altri compagni che con Napoli hanno un legame particolare. Immobile è uno di questi, essendo nato a Torre Annunziata. E poi soprattutto i tre grandi ex, Sarri, Reina e Hysaj, che in totale hanno collezionato 553 presenze in azzurro.
Sarà una notte di ricordi per loro, ma senza esagerare. Perché sanno quanto sia importante questa partita nell’economia della stagione della Lazio. È l’ultimo scontro diretto del girone d’andata: uscire indenni dal ‘Maradona’, dopo la vittoria per 0-3 a Mosca, avrebbe un peso incredibile sull’economia della stagione biancoceleste. Più che sull’intero cammino, proprio sul momento attuale di una Lazio che - salvo i ko contro Milan e Juventus - ha battuto Roma, Inter e Fiorentina, pareggiando con l’Atalanta solo perché De Roon al 94’ ha trovato l’angolo giusto. Altrimenti, avrebbe messo a segno un poker di vittorie nei big match niente male.
Ma nonostante un rendimento positivo con le big, va registrato che non è arrivato alcun successo in trasferta contro una delle ‘Otto sorelle’ del campionato. Un problema, quello delle prestazioni lontano dall’Olimpico, che Sarri ha notato e che non si spiega. “Non mi era mai capitato. È strano, i campi sono tutti uguali”, ripete. Intanto giovedì la sua Lazio a Mosca ha fornito una buona prova di forza, tornando a Roma (venerdì dopo pranzo con un volo di 7 ore) con i 3 punti e la qualificazione. Oggi però l’avversario è ben più forte, anche se è privo di due pezzi pregiati come Osimhen e Anguissa.
Sarà una notte di ricordi per loro, ma senza esagerare. Perché sanno quanto sia importante questa partita nell’economia della stagione della Lazio. È l’ultimo scontro diretto del girone d’andata: uscire indenni dal ‘Maradona’, dopo la vittoria per 0-3 a Mosca, avrebbe un peso incredibile sull’economia della stagione biancoceleste. Più che sull’intero cammino, proprio sul momento attuale di una Lazio che - salvo i ko contro Milan e Juventus - ha battuto Roma, Inter e Fiorentina, pareggiando con l’Atalanta solo perché De Roon al 94’ ha trovato l’angolo giusto. Altrimenti, avrebbe messo a segno un poker di vittorie nei big match niente male.
Ma nonostante un rendimento positivo con le big, va registrato che non è arrivato alcun successo in trasferta contro una delle ‘Otto sorelle’ del campionato. Un problema, quello delle prestazioni lontano dall’Olimpico, che Sarri ha notato e che non si spiega. “Non mi era mai capitato. È strano, i campi sono tutti uguali”, ripete. Intanto giovedì la sua Lazio a Mosca ha fornito una buona prova di forza, tornando a Roma (venerdì dopo pranzo con un volo di 7 ore) con i 3 punti e la qualificazione. Oggi però l’avversario è ben più forte, anche se è privo di due pezzi pregiati come Osimhen e Anguissa.
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