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Marani: "Raspadori è sbocciato come un fiore nel deserto, il movimento ha pochi meriti"
Attraverso le colonne di Tuttosport, Matteo Marani analizza così l’ultimo week-end di campionato, soffermandosi sul buon momento vissuto da Giacomo Raspadori: “Raspadori è spuntato come un fiore nel deserto. Il movimento ha onestamente pochi meriti nel suo successo - ha esordito Marani -. [..] Pure tra i grandi è andato migliorando di stagione in stagione. Come dice l’attuale tecnico Luciano Spalletti, il “ragazzo ha watt nelle gambe e ambizione”: 2 reti, 6 reti, 10 reti nei campionati al Sassuolo. Se il movimento in generale non ha meriti particolari, li hanno Ciccio Palmieri, fra i migliori responsabili italiani del settore, e un club ben organizzato da Giovanni Carnevali. Non a caso, con l’Inghilterra erano in campo 4 elementi azzurri che sono passati (o sono) nella città delle piastrelle”.
E ancora: “Jack è stato più frutto del caso che pianificazione di un sistema o scouting programmato. Niente a che vedere con i Centri di formazione come Francia o Belgio o investimenti sui prodotti locali stile Barcellona o Bayern Monaco. Se va rimarcata la scelta controcorrente del Napoli, che su Raspadori ha investito 30 milioni, va però ricordato che Scamacca ha lasciato lo Stivale, esattamente come è stato con Verratti e Donnarumma. Molti club italiani, quasi tutti indebitati, insistono nell’alimentare l’America, il Sudamerica, l’Europa tutta, ma quasi mai l’Italia. E dire che nel caso di Raspadori non esiste la preoccupazione sulla tenuta mentale del ragazzo, distante dai capricci di taluni coetanei. Giorni fa, Daniele De Rossi, sincero come sempre, pure adesso che affianca in Nazionale Mancini, ha detto: «Giacomo è un giovane galantuomo, sembra un calciatore della nostra generazione». È educato e forte, serio e solare. Ha come obiettivo la laurea, ma in Scienze Motorie a Bologna prima che quella in campo. Risalendo la corrente di disinteresse per i giovani e di squali nel mercato, Jack sta arrivando lassù. Merita i complimenti. Ma questo movimento si merita Giacomo Raspadori?", conclude Marani.
E ancora: “Jack è stato più frutto del caso che pianificazione di un sistema o scouting programmato. Niente a che vedere con i Centri di formazione come Francia o Belgio o investimenti sui prodotti locali stile Barcellona o Bayern Monaco. Se va rimarcata la scelta controcorrente del Napoli, che su Raspadori ha investito 30 milioni, va però ricordato che Scamacca ha lasciato lo Stivale, esattamente come è stato con Verratti e Donnarumma. Molti club italiani, quasi tutti indebitati, insistono nell’alimentare l’America, il Sudamerica, l’Europa tutta, ma quasi mai l’Italia. E dire che nel caso di Raspadori non esiste la preoccupazione sulla tenuta mentale del ragazzo, distante dai capricci di taluni coetanei. Giorni fa, Daniele De Rossi, sincero come sempre, pure adesso che affianca in Nazionale Mancini, ha detto: «Giacomo è un giovane galantuomo, sembra un calciatore della nostra generazione». È educato e forte, serio e solare. Ha come obiettivo la laurea, ma in Scienze Motorie a Bologna prima che quella in campo. Risalendo la corrente di disinteresse per i giovani e di squali nel mercato, Jack sta arrivando lassù. Merita i complimenti. Ma questo movimento si merita Giacomo Raspadori?", conclude Marani.
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