Il caso (rientrato) Lobotka, l'addio di Micheli, l'eco di Conte: Napoli, sono giorni intensi
In casa Napoli altra giornata segnata dall’eco dello sfogo di Antonio Conte dopo il ko di Bologna. Parole durissime, quelle del tecnico (“Io non accompagno un morto”), a fotografare un malcontento cresciuto nelle ultime settimane e culminato dopo una delle peggiori prestazioni stagionali. Non un episodio isolato: due settimane fa, alcuni senatori avevano chiesto un alleggerimento dei carichi di lavoro, ottenendo l’abolizione dei ritiri pre-partita in cambio di maggiore intensità e responsabilità. L’opaca prova del Dall’Ara è stata letta da Conte come il tradimento di quel patto.
E così è arrivato lo scossone mediatico. I numeri, però, raccontano una realtà meno drammatica: il Napoli ha soltanto due punti in meno rispetto alla scorsa stagione alla stessa giornata e una produzione offensiva (xG) persino superiore. Ma il mercato sontuoso, il salto qualitativo della rosa e il livello degli avversari alimentano aspettative che rendono ogni passo falso più pesante. Nel pieno della tempesta, comunque, era Aurelio De Laurentiis, intervenuto via social, a blindare Conte: “Siamo in sintonia speciale, orgoglioso di lavorare con un uomo vero”.
Sul fronte spogliatoio, rientrato il caso Lobotka. Le frasi circolate nelle ultime ore erano datate e il suo agente ha chiarito: rapporto con Conte “come padre e figlio”, battute travisate, nessun mal di pancia. Intanto c'è aria di addio con Maurizio Micheli. Lo capo-scout azzurro, artefice tra gli altri del colpo Kvaratskhelia, è finito nel mirino dell’Arsenal. Contatti avanzati e divorzio quanto mai probabile.
Il Napoli prova a ritrovare serenità. La sosta porta riflessioni e confronto: alla ripresa, serviranno risposte sul campo. Conte ha chiesto identità, sacrificio e ambizione. Ora tocca al gruppo seguirlo.
Altre notizie
Ultime dai canali
Primo piano






