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Il punto di Del Genio a TN: "Miracolo da 91 punti, senza favori la Juve non era manco vicina: lezione di calcio e di tifo! Maggio-Sarri, perché non vi siete parlati? Ciclo non è finito, ma un altro allenatore troverebbe difficoltà"TUTTO mercato WEB
lunedì 21 maggio 2018, 18:05Copertina
di Pierpaolo Matrone
per Tuttonapoli.net

Il punto di Del Genio a TN: "Miracolo da 91 punti, senza favori la Juve non era manco vicina: lezione di calcio e di tifo! Maggio-Sarri, perché non vi siete parlati? Ciclo non è finito, ma un altro allenatore troverebbe difficoltà"

"La partita contro il Crotone ha dato ulteriore conferma che il Napoli quest'anno ha sì avuto qualche problema, ma solo di origine fisiologica. La storia del crollo fisico del Napoli non è vera, è la storiella stessa ad essere crollata". Messaggio chiaro, chiarissimo quello lanciato da Paolo Del Genio, noto giornalista ed esperto di tattica. Nel suo consueto appuntamento post-partita con il microfono di Tuttonapoli.net, il collega si è così espresso: "Il Napoli ha ricominciato a vincere e giocare bene. C'è stato qualche calo individuale, ma nel collettivo non c'è stato nessun calo, altrimenti non si sarebbe dominata gran parte delle partite. Era impossibile calare e riprendersi una settimana dopo l'altra continuamente".

L'unica nota stonata sta nel mancato ingresso in campo di Maggio all'ultima gara in azzurro. "In certi casi bisognerebbe confrontarsi e mi meraviglia il fatto che non sia stato fatto questa volta. Sarri però è fatto così. L'abbiamo detto tante volte per De Laurentiis. Bisogna prenderlo così com'è, lui vede il calcio sempre come un fatto serio, ogni partita per lui è la più importante dell'anno, anche quelle senza motivazioni di classifica. E' così che ha costruito il suo miracolo sportivo da 91 punti in campionato. E questo modo di vedere il calcio fornisce anche qualche episodio negativo, individuale, come questo di Maggio".

Questo combacia poi con le critiche che gli arrivano sulla gestione della rosa. "Sul fatto che faccia giocare sempre gli stessi, Sarri ha semplicemente una squadra con delle alternative. Quando considera che i più forti, dunque i titolari, stanno bene, non ritiene sia il caso di far giocare gli altri. E' per questo che qualcuno ha giocato poco o niente: per Sarri ogni partita quest'anno poteva essere importante nella corsa verso lo scudetto. Così ragionando ha fatto 91 punti, sicuramente penalizzando individualmente qualche calciatore. Ma il mister pensa sempre al collettivo".

Si parla tanto di ciclo finito. A prescindere dal futuro di Sarri, pensi che sia così? "No, soprattutto se i calciatori che possono ripetersi resteranno. Ma è necessario anche che l'organico venga completato, soprattutto in attacco, con giocatori forti. Ma non ci sono dubbi sulla competitività di questa squadra. E' chiaro che, guidata da un'altra mano, qualche difficoltà la si potrebbe incontrare. E' difficile ripetersi a questo livello di prestazioni per tutta la stagione. Se ci siamo comportati tutti così con Sarri, ossia con una lente d'ingrandimento costante per trovare errori, giustamente dovremo fare lo stesso con l'eventuale nuovo allenatore, che avrebbe un'eredità molto molto pesante da prendere. Non sarebbe facile per lui".

Ma la tua sensazione è che Sarri resti o vada via? "A questo punto dico che la decisione sta arrivando in queste ore. Io l'ho visto molto indeciso, evidentemente sperava di poter fare la sua scelta in una decina di giorni, invece De Laurentiis crede che il tempo sia scaduto, che ha dichiarato. Questo significa che siamo nelle 24-48 ore decisive, oltre non vuole aspettare il Napoli. Braccia incrociate in attesa della risposta di Sarri, ma ancora per poco".

Intanto durante la festa a Torino sono apparse bare col nome di Insigne e un tesserato come Douglas Costa le ha più volte mostrate sui social. "La Juventus quest'anno ha vinto lo scudetto soltanto perché è stata favorita incredibilmente, con almeno 7-8 errori arbitrali, ritrovandosi con una decina di punti in più in classifica. Ha un organico migliore, ma gioca talmente male che non si avvicinava nemmeno al Napoli. Alla lezione data sul campo si è aggiunta quella data sugli spalti, con un divario ancor più netto. Loro, che hanno vinto, hanno solo offeso, insultato e manifestato rabbia. Invece napoletani, che hanno dovuto incassare il colpo pesante di uno scudetto rubato, hanno saputo festeggiare manifestando gioia e affetto, dando grande dimostrazione di cultura sportiva. C'è stato davvero un abisso tra le due tifoserie".