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La guerra dei veleni: le bordate di ADL, i tifosi drogati e le nuove accuse di De MagistrisTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 16 agosto 2018, 19:09In Primo piano
di Arturo Minervini
per Tuttonapoli.net

La guerra dei veleni: le bordate di ADL, i tifosi drogati e le nuove accuse di De Magistris

(di Arturo Minervini) - "Sparagli Piero, sparagli ora e dopo un colpo sparagli ancora fino a che tu non lo vedrai esangue, cadere in terra, a coprire il suo sangue”. Fino all’ultimo colpo dialettico, per farci del male. E ancora. E ancora. Non è nemmeno iniziata la stagione agonistica, che Napoli si ritrova a gestire una serie infinita di polemiche, discussioni, tensioni che non possono che fare male ad una squadra che sabato farà il suo debutto ufficiale nella insidiosa trasferta sul campo della Lazio. Nel guado di queste chiacchiere si rischia di rimanere impantanati come in sabbie mobili che ti tolgono lentamente ma inesorabilmente il fiato. Un momento di tutti contro tutti che imporrebbe una profonda riflessione e che dovrebbe indurre i personaggi principali a prendere una decisione coraggiosa e saggia, ovvero provare a disinnescare senza accendere ulteriori fuochi. Ed invece…

Le bordate di Aurelio. “I tifosi che ne parlano sono drogati o pazzi. Se vogliono contestare perchè non abbiamo preso chi volevano loro (Cavani, ndr), che lo facciano pure. Vogliono che io spenda i milioni, poi acquistano le maglie false a pochi euro, si fanno il ''pezzotto'' per non pagare le partite di campionato e spingono ai tornelli. Che contestino pure, ma io ho tutto il diritto di contestare loro''. Chiaramente il discorso del presidente è più ampio ma resta il fatto che parole così non possono, inevitabilmente, infiammare la piazza e generare malcontento diffuso verso chi, i tifosi, rappresentano il punto principale di una squadra di calcio. Si può discutere sulla pertinenza delle critiche e sull’opportunità delle stesse, ma non si può negare a chi è parte integrante di uno spettacolo di muovere appunti o essere in disaccordo con la gestione di questo mercato estivo.

Le bordate di De Magistris. “Il San Paolo è un cesso. Ebbene lui non ha fatto nulla per aggiustare il cesso, non ci ha messo, a differenza degli altri presidenti, nemmeno un euro, però ha trovato i soldi per fare altre operazioni (Bari)”. Così oggi ha parlato il Sindaco di Napoli, lanciando un nuovo attacco a De Laurentiis, come se il clima non fosse già rovente. La verità è sempre un concetto difficile da fotografare, soprattutto quando convergono in essa interessi differenti. A farne le spese, come sempre, l’anello 'debole' della catena. La gente comune che va allo stadio e che andandoci incontra ogni tipo di problema legato a viabilità, vivibilità, igiene e sicurezza. Questioni da tempo sospese come spade di Damocle sulla testa di amministrazione e che non sono mai state affrontate con provvedimenti coraggiosi e cercando di coinvolgere anche la SSC Napoli (in maniera concreta e con piani economicamente interessanti). Una guerra interna che prosegue e che lascia il San Paolo al suo stato di decadimento con lavori costantemente in ritardo, mentre in diverse altre città si spinge e si ragiona su progetti finalizzati alla costruzione di impianti ultra moderni. Un’impasse imbarazzante che pare davvero senza via d’uscita. Napoli attende, come sempre le decisioni dall’alto. Un alto che, ancora una volta, mostra di non sapere ascoltare i richiami e le esigenze che arrivano dal basso. La storia non cambia. Mai.