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Responsabile sportello "Difendi la città" a TN: "Cori anti-Napoli sono un reato, a lavoro con le Questure. Dalla Figc pugno più duro"
venerdì 14 dicembre 2018, 08:35Esclusive
di Dario De Martino
per Tuttonapoli.net

Responsabile sportello "Difendi la città" a TN: "Cori anti-Napoli sono un reato, a lavoro con le Questure. Dalla Figc pugno più duro"

(di Dario De Martino). Combattere "Sputtanapoli". Questo l'obiettivo che si è prefissato alla sua nascita lo sportello "Difendi la città". Tutte le volte che un cittadino ravvisa che sui giornali, in tv, in radio, Napoli viene offesa e diffamata, può contattare lo sportello attraverso il potale del Comune che valuta le segnalazioni e quando è il caso avvia azioni legali per difendere l'onorabilità della città. In un anno e mezzo di lavoro dello sportello sono state tantissime le segnalazioni ricevute per i cori allo stadio. Così tante che il Comune ha deciso di far partire uno sportello ad hoc: "Difendi la città - Stadio". E non solo. Ha anche stretto una collaborazione con la Figc per lavorare fianco a fianco contro il fenomeno dei cori di discriminazione territoriale. Regista di queste operazioni è Flavia Sorrentino (nella foto in basso con Gravina), delegata all'autonomia del sindaco e responsabile dello sportello, che qualche giorno fa ha incontrato il numero uno della Figc Gabriele Gravina. 

Come è nata l'idea di uno sportello ad hoc per lo stadio?
"Nella fase di monitoraggio delle segnalazioni arrivate in questo anno e mezzo allo sportello ci siamo resi conto che una parte consistente di questa è relativa proprio alle offese ai napoletani e alla città fatte all'interno degli stadi. Considerata la mole delle segnalazioni abbiamo ritenuto opportuno allargare lo sportello "Difendi la città" alla sezione stadio". 

E il contatto con la Figc?
"Il presidente Gabriele Gravina ha fatto recentemente dichiarazioni importanti per il contrasto al fenomeno delle manifestazioni discriminatorie negli stadi. Dopo quelle parole abbiamo ritenuto importante e anche doveroso informare la Figc dell'allargamento dello sportello anche per capire quali azioni comuni l'amministrazione comunale e la Figc possono intraprendere per contrastare questo fenomeno".  

Solitamente lo sportello opera attraverso l'avvocatura quando ci sono offese alla città sui media. In questo caso specifico come può intervenire operativamente?
"La volontà è quella di fare un lavoro più complesso. Nascerà un osservatorio fatto da varie figure: personalità dello sport, giornalisti sportivi, intellettuali, giuristi e semplici cittadini per avviare prima di tutto una fase di studio, monitoraggio e analisi del fenomeno che per noi non è relegabile solamente all'ambito sportivo ma effetto di un malcostume italiano che bersaglia particolarmente la città di Napoli. Quest'osservatorio avrà tra le sue caratteristiche, avendo anche dei professionisti del settore, la possibilità di immaginare azioni di tipo legale qualora lo si ritenesse opportuno". 

E la Figc che ruolo avrà in tutto ciò?
"Abbiamo avuto la disponibilità nell'individuare un referente nazionale della Federazione all'interno dell'osservatorio del Comune. Poi la Figc potrerà avanti le proprie azioni secondo il codice regolamentare di giustizia sportiva". 

Gravina ti ha assicurato un pugno più duro dalla Giustizia Sportiva per i cori di discriminazione territoriale?
"Sì, l'incontro è stato molto interessante perchè Gravina è una persona seria e competente. E poi da meridionale (è pugliese, ndr) è sensibile al tema e vuole portare avanti con maggiore determinazione anche l'interpretazione del codice regolamentare di giustizia sportiva. Sono convinto che Gravina contrasterà il fenomeno con più forza rispetto a quanto fatto fino ad ora".

L'ipotesi di punire direttamente i tifosi che cantano quei cori, magari attraverso l'uso delle telecamere, è stata presa in considerazione?
"E' sicuramente una soluzione auspicabile ed è nelle volontà della Figc seguire questa strada. Ma anche noi come amministrazione ci muoveremo in questo senso. Lavoreremo con gli altri Enti locali, come le Prefetture e le Questure, per provare ad individurare chi si macchia di questi reati". 

Reati? 
"Sì, questi cori che non sfociano solo nell'intolleranza e nella mancanza di rispetto, ma possono essere delle vere condotte di istigazione all'odio e alla violenza e quindi si rientra in sfere giudiziali penali". 

Prima hai detto che il fenomeno non è solo legato agli stadi. La curva può essere identificata come specchio della società?
"Il calcio è lo sport più popolare ed è l'espressione di un fenomeno sociale che ha a che fare con le pulsioni razziste e discriminatorie che caratterizzano il paese da più di 30 anni e in particolare in questo momento storico. Bisogna riflettere molto su questo fenomeno, in particolare oggi che anche la rappresentanza politica nazionale è fatta da chi fino a qualche tempo fa si macchiava di questi cori e saltellava istigando alla discriminazione verso un territoriale (chiaro riferimento a Salvini, ndr). Per questo portare avanti un'azione di questo tipo diventa ancora più utile e necessario".