Dries, ultima firma per raccogliere l’eredità e scacciare il fantasma di chi è fuggito di notte

L’atto notarile è ormai pronto, tutti i documenti sono stati redatti. Dries Mertens, tra lo stupore generale, in questa stagione ha deciso di raccogliere la pesante eredità di gol lasciata da Gonzalo Higuain, fuggitivo nelle notti di mezza estate che avevano il sapore di pugnalata alle spalle. Quando tutto sembrava andare a rotoli, con Milik fermato ai box per sei mesi dopo l’infortunio nella sfida alla Danimarca, Maurizio Sarri ha tirato fuori dal cilindro un coniglio che aveva indosso la numero 14.

“L'illusionista prende quel qualcosa di ordinario e lo trasforma in qualcosa di straordinario. Ogni numero di magia ha un terzo atto, la parte più ardua, la parte che chiamiamo "il prestigio”. Vestito da mago dell’ottocento Sarri ha ingannato tutti, convinti che quel folletto piazzato lì davanti fosse un nove falso e non quel centravanti mostruoso che ha saputo dimostrarsi. I numeri sono così incredibili che quasi fanno arrossire quelli che non avevano creduto in questa stupefacente trasformazione. In campionato sono 27 le reti in 2740’ giocati con la strepitosa media di un gol ogni 91’, frequenza realizzativa complessiva di un gol ogni 95’ nei 3.125’ totali con 33 marcature all’attivo.

L’ultimo atto per raccogliere l’eredità, l’ultima firma per ufficializzare il passaggio di consegne potrebbe avvenire a Genova. Dries ha una rete in meno del capocannoniere Dzeko, che guida la classifica dei bomber con 28 realizzazioni. Negli ultimi 90’ Mertens proverà ad insidiare il primato ed a succedere sul trono degli attaccanti proprio a Gonzalo Higuain. Una sorta di chiusura del cerchio, un definitivo punto e a capo sulla parentesi in maglia azzurra dell’argentino con il cuore malato di aridità.