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Lasicki: "Napoli non è Gomorra, ma una città che vive di calcio! Sarri? Mi ha insegnato tanto..."
giovedì 27 luglio 2017, 15:20Le Interviste
di Redazione Tutto Napoli.net
per Tuttonapoli.net

Lasicki: "Napoli non è Gomorra, ma una città che vive di calcio! Sarri? Mi ha insegnato tanto..."

Le sue parole a Weszlo

Igor Lasicki ha appena lasciato il Napoli per trasferirsi al Wisla Plock, nella sua Polonia, ma la società azzurra ha conservato un diritto di 'recompra'. L'ex Carpi è intervenuto ai microfoni del giornale polacco Weszlo: "Gomorra? Ho visto la serie, una volta abbiamo anche cenato con l'attore che ha interpretato Ciro Di Marzio e tutti volevano fare le foto con lui. E' roba forte, questa serie mostra come potrebbe essere la vita a Napoli. Può spaventare, ma Napoli non è lo spettacolo della serie. E' una citta tranquilla e bella, vicina al mare. Qualche episodio spiacevole c'è stato, ma difficilmente veniamo colpiti noi calciatori. E' una città che impazzisce per il calcio, i calciatori non pagano nei ristoranti o addirittura i commercianti lasciano la fila alla cassa pur di fare una foto.

Io non ho avuto problemi con la popolarità perché ho soltanto debuttato, poi sono andato altrove. Ma è successo che fermassero anche me, i tifosi sanno tutto del Napoli. Io ho avuto un contatto indiretto con la camorra nella mia esperienza napoletana. Una volta in mio compagno di Primavera era in lacrime perché era stato ucciso suo padre in una resa dei conti. Un'altra volta, invece, è stato ucciso un mio ex compagno che aveva smesso con il calcio perché era entrato nel circolo vizioso della droga.

Il primo anno al Napoli è stato molto bello perché avevamo una grande Primavera. Abbiamo giocato con la Juventus la finale di Coppa Italia. Con Benitez ho debuttato, da giovane ho vissuto Champions e Youth League, un'avventura stupenda. Aspettavo poi la chiamata del Napoli e l'occasione è arrivata. Sarri? Ha lavorato per insegnarmi a difendere, il riferimento deve essere la palla, non l'attaccante. Un difensore deve muoversi dietro la sfera, è una tattica difficile da imparare. Il tecnico è molto esigente, i quattro della difesa devono muoversi in maniera sincronizzata. Ho imparato molto da lui".