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Il Napoli di Mazzarri era (a volte) osceno. Eppure ci faceva battere il cuore come poche volte nella storiaTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 27 gennaio 2021, 12:12In Primo piano
di Arturo Minervini
per Tuttonapoli.net

Il Napoli di Mazzarri era (a volte) osceno. Eppure ci faceva battere il cuore come poche volte nella storia

(di Arturo Minervini) - Mazzarri ed il Napoli. A volte ritornano. Nelle suggestioni dei tifosi, nelle idee confuse di un momento confuso che porta il pensiero a diramarsi in strade impervie. C’è anche il nome di Walter tra quelli tirati fuori in questi giorni di riflessione, di un Gattuso che sente il terreno meno saldo sotto ad una panchina che sembrava solida. 

Fantasie, ipotesi remote, forse impraticabili ma uno sforzo va fatto. Per difendere la memoria, la storia, i meriti che appartengono al passato e che il tempo non può cancellare. Si è fatta troppa ironia su Mazzarri, su un Napoli che non avrà scritto pagine epiche sul piano del gioco, ma che ha regalato emozioni incancellabili.

Diciamolo, quel Napoli in alcune uscite si concedeva il lusso di essere osceno. E non se ne vergognava mica. Teneva botta, accettava la giornata no ma restava aggrappato con le unghie e con i denti alla propria sorte. Sperando, magari, in un colpo di coda.

D’altronde era iniziata così la sua avventura sulla panchina azzurra, con quella rimonta pazza al Bologna il 18 ottobre del 2009. La prima di una serie infinita e memorabile: il 2-2 pazzesco al San Paolo con il Milan firmato Cigarini e Denis, la storia notte di Torino con la rimonta da 0-2 sul campo della Juve griffata Marek Hamsik, Maggio col Palermo al 94’, Cavani con Lecce e Steaua Bucarest, la rimonta con la Lazio del 3 aprile (qui un video che riassume le più avvincenti).

Date che sono diventate storia, vissuto, lacrime, emozioni. Tutto quello che il calcio dovrebbe regalare, tutto quello che lo sport dovrebbe insegnare. Mazzarri verosimilmente non siederà mai più sulla panchina del Napoli, ma rispettare il lavoro e le gioie date da una squadra che riusciva sempre ad andare oltre i propri limiti sarebbe doveroso.