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Cagliari, Vicario e il derby con Meret: "Siamo cresciuti insieme, ma ora fermo il Napoli"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 30 aprile 2021, 12:00Le Interviste
di Redazione Tutto Napoli.net
per Tuttonapoli.net

Cagliari, Vicario e il derby con Meret: "Siamo cresciuti insieme, ma ora fermo il Napoli"

Intervistato da Radiolina, il portiere del Cagliari Guglielmo Vicario parla del rapporto con Cragno, il titolare della porta rossoblù, e tanto altro.

Intervistato da Radiolina, il portiere del Cagliari Guglielmo Vicario parla del rapporto con Cragno, il titolare della porta rossoblù: "C’è grande stima tra noi, ci trasmettiamo buone vibrazioni da tutto l’anno, c’è affetto e partecipazione. Mi sta aiutando a crescere tanto. Cosa ruberei da Alessio? Lui ha tanto talento innato, grande esplosività e grande senso della posizione. Queste due cose gliele ruberei volentieri e sto provando a farle anche mie. Potermi confrontare con il terzo portiere della Nazionale è una fortuna grande. Extra campo non pensavo fosse così simpatico, specie in post allenamento. Sia lui che Simone mi hanno accolto alla grande. Aresti è quasi un fratello maggiore per me”.

Cosa è cambiato dall’Udinese in poi? “Il clima è cambiato perché i risultati condizionano la testa e l’umore ma sono vittorie che ci siamo meritati e dobbiamo continuare così”.

Come ti stai trovando a Cagliari? “Ultimamente si può uscire poco, io sono un ragazzo molto dedito al lavoro perché mi dà soddisfazione vivere il campo. Voglio ancora esplorare la Sardegna che è una terra splendida. Vorrei tornare nel Golfo di Orosei perché ci sono andato in vacanza con i miei genitori da piccolino. Rapporto con il mare? Lo preferisco alla montagna, mi piace per rilassarmi. Anche se i tuffi in mare non sono il mio forse (ride ndr)”.

Come è nata la passione per il ruolo? “Ho iniziato a sei anni e quasi da subito volevo fare il portiere, all’inizio mi alternavo ma preferivo stare tra i pali. Mi piacevano le responsabilità di essere l’ultimo baluardo della squadra, e dire che mio padre non mi voleva far giocare in porta. Lo ringrazio perché mi ha sempre supportato e alla fine sono contento di aver vinto la sfida con lui. Mio padre è un medico e lui avrebbe preferito facessi altro dal calciatore, da ragazzino mi piaceva la medicina. Mia cugina fa la farmacista, mio zio medico, quindi fa parte della sfera famigliare. Ma non era la mia strada. In questo momento difficile avere mio padre come medico è importante perché ha cercato sempre di rassicurarmi, nonostante anche lui abbia avuto il virus”.

Sul Napoli e Meret. "Con Alex ci sentiamo spesso perché siamo cresciuti insieme a Udine. Ci siamo incrociati da avversari l'anno scorso in un Perugia-Napoli di coppa Italia e ora avrò piacere di rivederlo domenica. Il Napoli si è attestato nella zona altissima della classifica a conferma che sono un'ottima squadra. Ma ora per noi non è certo il momento di badare troppo a chi abbiamo di fronte. Ci sono cinque partite che ci separano dalla fine e in ognuna di esse dobbiamo cercare di raccogliere il massimo".