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Da 0 a 10: Sky 'taglia' il Napoli, il cavallo di Troia, il siparietto Kvara-Spalletti e la richiesta d’asilo politicoTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
mercoledì 5 ottobre 2022, 17:33Zoom
di Arturo Minervini
per Tuttonapoli.net

Da 0 a 10: Sky 'taglia' il Napoli, il cavallo di Troia, il siparietto Kvara-Spalletti e la richiesta d’asilo politico

Il Napoli asfalta l'Ajax con la doppietta di Raspadori e le reti di Di Lorenzo, Simeone, Zielinski e Kvaratskhelia.

Zero a quelli che ‘Si ma quando rientra Osimhen chi gioca?’. In una notte da leggenda è vietato porsi interrogativi che vadano oltre l’immediato, l’imperativo è ‘Vivere il momento, volgersi interamente alla luna’ che è il flash per scattare una foto da archiviare per sempre nella memoria. Frigidi pallonari, persi nei punti interrogativi di chi affronta il domani con la paura degli eventi futuri. Come pensare alle bollette in aumento prima di un rapporto sessuale. Tagliateci tutto, ma non la voglia di credere nei sogni. E goderne quando diventano realtà. 

Uno l’assist di Olivera e pure di Ndombele. C’è qualità diffusa in questa rosa, che l'uruguaiano come il calabrone se ne frega di non essere Mario Rui e pennella come il portoghese col mancino per Raspadori: garra (charrua) e calma nella folata latina dell’1-1. Dal principio alla fine, con l’esterno del francese che consente a Simeone di alimentare il suo rapporto amoroso con la Champions. Due carte dello stesso mazzo, che sembra avere molti più jolly di quelli consentiti. 

Due mani che avvolgono il petto, parole sussurrate ed una fascia a cingere il braccio che sembra trasformarti in un supereroe: Di Lorenzo che lascia a Meret la sua fascia è il racconto plastico di tutti i doveri di un capitano. È tagliare il traguardo di un Gran Premio della montagna in una gara a tappe, dopo aver scalato uno sterrato con tanta polvere da ingoiare. Ritrovarsi, per un solo istanti, fusi come due metalli che hanno saputo resistere. “Noi non possiamo scegliere chi amare” diceva Jaime Lannister in Got. Ma come fai a non amare questi ragazzi?

Tre metri sopra il calcio totale. È una passeggiata nell’Olimpo, un incrocio generazionale tra due epoche che si ritrovano ad uno di quegli incroci della storia, quelli del ‘tutto torna’ dei corsi e dei ricorsi. Più totale di questo Napoli ad Amsterdam si sono viste poche squadre nella storia, un’immersione a polmoni aperti tra i concetti che hanno stravolgo il pallone negli anni 70. Ci sono posti che sono più adatti per altri per azzannare la storia. Contro l’Ajax, ha un sapore di magia. Diego e Johan dall’altro osservano e approvano, con rispetto. Sky, invece, sembrava avere altre priorità, dedicando nel dopo gara una parte residuale del racconto. Se vi piace così…

Quattro direzioni: nord, sud, ovest, est. La bussola, l’ago magnetico che indica sempre la direzione migliore, che ti conduce lì dove più desideri come quella di Jack Sparrow. Lobotka è la soluzione, si mette alla guida della DeLorean rubata al Doc di Ritorno al Futuro e si intrufola nello spazio e nel tempo modellandolo a suo piacimento. Si gioca solo come vuole lui e se qualcuno pensa che sia solo qualità, quel qualcuno non ci ha capito nulla. Riavvolgete il nastro: quanti palloni ha recuperato Stan? Spaziale.

Cinque su sei per Rrahmani e tre su tre per Kim nei duelli aerei vinti. L’onda d’urto dei lancieri si infrange su questa muraglia internazionale, che si è messa in testa di andare a dettar legge su ogni campo e contro ogni avversario. Non sembra esserci soluzione di continuità tra l’uno e l’altro, appartengono ad una solo indivisibile entità. Si nutrono l’uno dell’altro, alimentandosi di interventi precisi e risolutori. Energie rinnovabili e sostenibili.  

Sei gol all’Ajax per Spalletti che fa una scorpacciata nella sua vigilia di Natale, che ci mancava solo il baccalà fritto e si potevano pure aprire i regali. Luciano dentro c’ha una giostra che manco a Disney World, ma si impone come Fantozzi in Ho vinto la lotteria di Capodanno di ‘Continuare a fare la stessa vita di prima’. Si mostra pacato, striglia ancora Kvara che non passa la palla, fa il corrucciato perchè sa bene che il rischio di perdersi dinanzi a tanta bellezza è dietro l’angolo. Però ve lo assicuriamo che nel petto c’aveva i fuochi d’artificio di Gandalf

Sette a Kvaratskhelia, che segna su una gamba sola manco fosse Karate Kid mentre esegue il colpo della gru. Sembra isolarsi, poi ti ammazza da vero assassino del pallone. È suo il destro telecomandato per la zuccata di Di Lorenzo, poi si mette in proprio e segna un gol che una delizia, dopo aver preso tante di quelle botte che avrebbero steso un Toro. La cosa più bella? Le finte di corpo prima di chiedere triangolo a Raspadori: pare che anche l’asse terreste si sia spostato di qualche millimetro. Kvara è così:ti uccide e lascia pure pulito. Chiamatelo Leon. 

Otto volte Anguissa: 3 gol e 5 assist in 11 presenze. Numeri che nemmeno lontanamente rendono giustizia al dominio profondo di Frank in queste gare. Un gigantesco baobab piazzato al centro del campo, che con le sue ramificazioni arriva dappertutto e condiziona ogni giocata.Il controllo col tacco a seguire per il secondo gol di Raspa è uno squarcio di classe su una tela che era già capolavoro. “I semi sono invisibili. Dormono tutti nel segreto della terra finché a uno di loro non piglia il ghiribizzo di svegliarsi”. Anguissa è sveglio e sono volatili per diabetici. Per gli altri.

Nove a Di Lorenzo, che passeggia tra le stelle per cambiare totalmente l’inerzia della gara. È un viaggio verso un altro pianeta, E.T. che sale in sella e con la sua bici vola verso casa: Giovanni è fatto di sostanza aliena, per la capacità di giocare sempre e sempre a livelli altissimi. Non conosce stanchezza, non perde mai la lucidità e riesce sempre a fare la cosa giusta. Cammariere dovrebbe dedicargli una versione rivisitata del suo bravo più famoso: “Tutto quello che un allenatore (desidera)”. E mi manca il respiro se tu te ne vai…

Dieci a Raspadori, vero Cavallo di Troia di Spalletti in territorio ostile. Giacomo è la grande trappola, l’esca che ingolosisce la difesa olandese e la porta alla deriva. Un massacro lento, ma inevitabile, con Giacomo che riuscirebbe a scardinare anche la cintura di castità di Pina in SuperFantozzi. Due gol, un assist ed una prestazione qualitativamente sbalorditiva. Tutto il futuro che sembrava una promessa, che si scaraventa nel presente come una realtà già consolidata. Quelli che ‘È stato pagato troppo’ hanno già chiesto asilo politico alle isole Chatham.

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