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tmw / napoli / Le Interviste
Chiariello: "Chi ha un presidente con le capacità di ADL? In un calcio giusto avremmo Haaland"
martedì 15 novembre 2022, 22:00Le Interviste
di Antonio Noto
per Tuttonapoli.net

Chiariello: "Chi ha un presidente con le capacità di ADL? In un calcio giusto avremmo Haaland"

"Quando il calciatore decide, come Fabian Ruiz, di non voler firmare, lo perdi a 0".

A Radio Napoli Centrale, nel corso di 'Un Calcio alla Radio' è intervenuto con il suo editoriale il giornalista Umberto Chiariello: "Il dato che mi fa davvero riflettere è quanto le società di calcio, oggi, siano ostaggio del sistema creato dalla sentenza Bosman. A marzo è possibile che questo sistema venga ulteriormente deflagrato da un’altra sentenza dalla Corte della Giustizia Europea che riguarderà i poteri di FIFA e UEFA. La sentenza Bosman ha lasciato strascichi importanti. Molti anni, orsono, quando il calciatore era ancora definito cespite, apparteneva all’azienda calcio, veniva acquistato e venduto come un macchinario di una normale azienda. Il sindacato calciatori, ad un certo punto, pretese e ottenne che il calciatore non fosse trattato come un pacco postale e che potesse avere diritto alla partecipazione sulla decisione, approvando la scelta della società. La sentenza Bosman spazzò via tutto. Un calciatore belga, Bosman - non il famoso olandese che contese il posto a Van Basten nell’Europeo dell’88 – che si rivolge alla Corte di Giustizia Europea per affermare i suoi diritti di lavoratore e nacque una sentenza rivoluzionaria. Fu sancita la libera circolazione dei lavoratori, e quindi anche dei calciatori, che quindi a scadenza di contratto potevano accasarsi dove più gli fosse aggradato. Questo sconvolse il mondo del calcio, cambiò tutto e portò una bolla speculativa da cui hanno tratto vantaggio solo i calciatori. L’unica arma delle società era dare più soldi ai calciatori e contratti lunghi per poterli tenere vincolati a sé. La deriva di questa vicenda è stata quella di mettere le società “sotto ricatto” di calciatori, familiari e procuratori perché i contratti sono diventati, di fatto, unilaterale. Se io calciatore firmo un calciatore con una società per un milione di euro all’anno, per cinque anni, e faccio male, la società non mi può mandare via né può abbassarmi lo stipendio, mi deve corrispondere ciò che per contratto mi ha stipulato. Essendo un contratto l’incontro di due volontà che firmano un documento reciprocamente, da rispettare, la società è tenuta a farlo allenare, pur tenendolo fuori rosa, dargli tutto ciò che gli va dato, compresi i soldi pattuiti. Se io calciatore, come Cavani che è il caso tipico da Palermo a Napoli, che non voglio più stare a Napoli perché ambisco a club più prestigiosi e ricchi, con 7 milioni all’anno, non mi tieni più.

Quando il calciatore decide, come Fabian Ruiz, di non voler firmare, lo perdi a 0. Il contratto vale solo se il calciatore si accontenta, rinnova, aumenta. Oltre a questa vicenda penosa dell’unilateralità del contratto si è aggiunto il taglieggiamento. Il Napoli, come ha dichiarato Giuntoli, aveva scoperto per primo, sulla propria pelle, quanto è forte Haaland perché ha incontrato il Salisburgo, un piccolo grande fenomeno. Il Napoli pronto a versare i 25 milioni al Salisburgo, l’aveva preso, ma il papà di Haaland voleva 20 milioni in più, da parte, per darlo al Napoli. Il Borussia Dortmund ha dato 25 milioni al Salisburgo e 20 al padre, l’ha preso sapendo che l’avrebbe rivenduto a 100 e passa milioni. È corretto dare 20 milioni di commissioni? Rabiot è un punto fermo della Juventus perché sua madre al Manchester United ha chiesto la Luna. È corretto impostare trattative come faceva Raiola con operazioni addirittura occulte? La Juventus fu multata, ad esempio, sul caso Pogba.

A Napoli qualcuno contesta De Laurentiis, ma è tutta gente ignorante che non capisce quanto è difficile questo calcio di oggi. Noi andiamo alla sosta di Natale primi in campionato, primi in Champions, avendo i conti a posto. Voi lo chiamate miracolo? No, io lo chiamo avere gli attributi. Un presidente così non lo idolatro, ma mi chiedo chi ce l’ha un presidente con queste capacità. Noi lo contestiamo senza renderci conto che se ci fosse un calcio giusto, ad oggi, avremmo Haaland. Alla fine, è arrivato Osimhen, teniamoci Victor, uomo della provvidenza".