
Cagni: "Conte ha vinto con rosa più scarsa di altre e quest'anno ha un vantaggio..."
L'allenatore Gigi Cagni, intervenuto sulle frequenze di TMW Radio nel corso di 'Calciomercato e Ritiri', ha parlato della situazione allenatori in Serie A soffermandosi anche sulla panchina del Napoli. Di seguito le sue dichiarazioni: "Sento l'allenatore del Parma a cui fanno notare che ha solo 29 anni, e lui risponde che 29 è solo un numero. Ma se ragionano così, allora l'esperienza e la gavetta non valgono più ormai? Ma stiamo andando peggio. La cosa importante è che cambiamo i nomi delle cose, non c'è più il terzino, il braccetto... Cambiare i termini è la cosa che facciamo meglio.
Spero che arrivi qualcuno che dica di spazzare via tutto e ricominciare da capo. Il problema è nei settori giovanili e il come cresciamo i giocatori: prima devi crescere l'uomo e poi il calciatore, il calciatore nasce. Calciatori si nasce, non mi fa diventare calciatore un tecnico, al massimo mi puoi migliorare. Di talenti oggi ne nascono anche di più, ma se tu li reprimi... È questa la cosa da mettere a posto, ormai non abbiamo più calciatori di personalità, calciatori che ragionano, sono tutti degli automi. Ad oggi l'allenatore è determinante, ha un valore assoluto, è il leader della squadra. E lo abbiamo constatato quest'anno: con una rosa di titolari più scarsa delle altre, ha vinto lo Scudetto (Antonio Conte, ndr). Il Napoli ha vinto lo Scudetto con soli 27 gol presi, il che non vuol dire che giochi davanti alla porta. Le fasi sono due e devi farle bene entrambi, questi allenatori come Conte e Allegri sono capaci di fare questo.
Spalletti opportunità per le squadre che falliscono? Sì, ma devono fallire Juventus, Inter, o Milan, altrimenti nelle altre squadre non ci va. Io sono curioso di vedere cosa faranno questi nuovi allenatori, io mi auguro che facciano tutti bene ma voi state già parlando di dove potrebbe andare Spalletti (ride,ndr)... Stiamo già pensando che degli allenatori verranno cambiati, e lo si pensa perché è così, ce lo insegna il passato recente. Sul fatto che tranne Napoli e Bologna tutte le altre big hanno cambiato allenatore? Danno un vantaggio a quelle che non hanno cambiato, poi dipende da come la si vede: il Bologna sta cambiando tanti giocatori. Se poi Ndoye va al Napoli hanno preso un altro importante, hanno già preso diversi giocatori buoni. Napoli e Inter ad oggi sono ancora quelle sulla carta, mentre il Milan guardando l'organico no in questo momento. Però se Allegri ci è andato è perché ha avuto delle garanzie".




