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La grande opportunità di Sarri: dai dilettanti alla Juve, è ora di vincere
Ora è anche ufficiale: Maurizio Sarri è il nuovo allenatore della Juventus. Dopo un'estenuante trattativa con il Chelsea, il club bianconero ha finalmente comunicato il nome del successore di Massimiliano Allegri che dopo quasi trent'anni di carriera avrà la possibilità di allenare una squadra attrezzata per competere su ogni fronte. La carriera di Sarri infatti è iniziata nel 1990 dai dilettanti sulle panchine dello Stia, della Faellese e della Tegolese tra le altre e alternava il lavoro in panchina a quello in banca, ma è dal 2001, dopo anni trascorsi nel mondo del calcio di categoria, che intraprende la carriera di allenatore a tempo pieno.
Nel 2000 infatti è scelto dal Sansovino e in tre stagioni guida la sua squadra dall'Eccellenza alla Serie C2, vincendo playoff e Coppa Italia Serie D nella stagione 2002-2003. La sua avventura poi dal 2005 passa dal campionato di Serie B, alla guida di Pescara, Arezzo e Avellino ma prima di arrivare in Serie A, Sarri guida ancora Verona, il Perugia, il Grosseto, l’Alessandria e il Sorrento, fra B e Lega Pro.
Ma nel 2012 arriva la panchina dell'Empoli e già alla prima stagione sfiora la promozione in Serie A che arriverà però l'anno dopo. Ad Empoli ci rimane fino al 2015 quando poi a chiamarlo è il Napoli, panchina sulla quale lascerà un segno indelebile e che lo farà diventerà portavoce dei napoletani con lo Scudetto sfiorato nel 2018 e il record di punti per il club partenopeo raggiunto per tre anni consecutivi. La storia d'amore con il Napoli dura tre anni e nell'estate 2018 Sarri approda al Chelsea e in una sola stagione sul club inglese diventa il primo allenatore italiano a vincere l'Europa League. Dopo un anno in Premier League, ora Sarri potrà tornare in Italia sulla panchina della Juventus e avrà un compito difficilissimo e con molte pressioni.
Ripetere quanto fatto da Allegri, con parte della tifoseria contro, infatti non sarà certamente facile per il banchiere 60enne che sa di avere una grande opportunità per la sua carriera.
Nel 2000 infatti è scelto dal Sansovino e in tre stagioni guida la sua squadra dall'Eccellenza alla Serie C2, vincendo playoff e Coppa Italia Serie D nella stagione 2002-2003. La sua avventura poi dal 2005 passa dal campionato di Serie B, alla guida di Pescara, Arezzo e Avellino ma prima di arrivare in Serie A, Sarri guida ancora Verona, il Perugia, il Grosseto, l’Alessandria e il Sorrento, fra B e Lega Pro.
Ma nel 2012 arriva la panchina dell'Empoli e già alla prima stagione sfiora la promozione in Serie A che arriverà però l'anno dopo. Ad Empoli ci rimane fino al 2015 quando poi a chiamarlo è il Napoli, panchina sulla quale lascerà un segno indelebile e che lo farà diventerà portavoce dei napoletani con lo Scudetto sfiorato nel 2018 e il record di punti per il club partenopeo raggiunto per tre anni consecutivi. La storia d'amore con il Napoli dura tre anni e nell'estate 2018 Sarri approda al Chelsea e in una sola stagione sul club inglese diventa il primo allenatore italiano a vincere l'Europa League. Dopo un anno in Premier League, ora Sarri potrà tornare in Italia sulla panchina della Juventus e avrà un compito difficilissimo e con molte pressioni.
Ripetere quanto fatto da Allegri, con parte della tifoseria contro, infatti non sarà certamente facile per il banchiere 60enne che sa di avere una grande opportunità per la sua carriera.
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