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Chi sono Haaland e Szoboszlai: sfidano il Napoli e stuzzicano la Juve
Uno piace alla Juventus, al Napoli, al Liverpool, al Real Madrid, a mezza Europa. L’altro sempre alla Juventus, e al Napoli, poi alla Lazio, all’Atalanta . Nono sono gemelli, sono coetanei, probabilmente hanno fatto dormire un sonno inquieto a qualche giocatore del Napoli, che stasera alle 21 sfiderà il Red Bull Salisburgo in Champions League.
Parliamo di Erling Braut Håland e Dominik Szoboszlai. A proposito: il primo si traslittera preferibilmente con due a, il secondi si pronuncia sobozlai. Dovremo abituarci, a scriverne e a parlarne. Perché i due ragazzi terribili classe 2000 hanno tutta l’intenzione di restarci, nel calcio che conta.
Il più giovane di sempre a segnare una tripletta in Champions. I numeri di Haaland sono qualcosa di impressionante. In questa stagione, oltre al record di cui sopra, ha segnato 18 gol in 12 partite. Il campionato austriaco è quel che è, ma la tripletta da primato non l’ha segnata in misconosciuto stadio nei dintorni di Linsk, bensì ad Anfield. Trovatelo, un altro così. Per la cronaca, al mondiale U-20 ha segnato 9 gol. Tutti nella stessa partita.
Dominik Szoboszlai non ha gli stessi numeri dalla sua. Questione di ruolo, anzitutto. Giocava da centrale o da trequartista, Marsch lo sta schierando soprattutto come esterno sinistro. Tornando alla posizione in campo, è un calciatore meno definito di Haaland, che fa il centravanti e risolve così la questione. Però è già finito, letteralmente, sulla lista della spesa della Juventus: era uno dei nomi sul celebre foglietto dimenticato da Fabio Paratici in un ristorante milanese. Per la cronaca, la voce a lui dedicata recitava 10 milioni + prestito. Ricorda un po’ il primo Hamsik, con meno quantità e un po’ di tecnica in più, o viceversa un Boban con più quantità e meno tecnica. Dove potrà andare a giocare lo deciderà soltanto lui. Sia in termini di zolla preferita, che di formazione. In Ungheria sono convinti che il suo futuro sarà in Serie A (25 milioni complessivi). Nell’immediato sicuramente sì, ma come avversario.
Guidano una nidiata pazzesca. Quel che colpisce del Salisburgo, al di là della potenza (economica e tecnica) della Red Bull, è la quantità di talento che il tecnico statunitense può schierare. Stasera contro il Napoli dovrà scegliere tra un classe ’96 (Hwang) e un classe ’98 (Daka) per affiancare Haaland: entrambi hanno già contribuito rispettivamente a 11 e 10 marcature stagionali della squadra. In difesa Maximilian Wöber è un altro ’98 che ragiona come un veterano, e Ramalho (’92, ok, ma da noi sarebbe ancora giovane) sembra quasi un vecchio arnese lì in mezzo. A centrocampo c’è un ballottaggio tra Mwepu (’98) e Ashimeru (’97), Minamino è un altro che sembra giocare da sempre ma ha appena 24 anni. L’età media della rosa supera di poco i 23 anni. Nel caso del Napoli, siamo a 27. Chi correrà di più?
Parliamo di Erling Braut Håland e Dominik Szoboszlai. A proposito: il primo si traslittera preferibilmente con due a, il secondi si pronuncia sobozlai. Dovremo abituarci, a scriverne e a parlarne. Perché i due ragazzi terribili classe 2000 hanno tutta l’intenzione di restarci, nel calcio che conta.
Il più giovane di sempre a segnare una tripletta in Champions. I numeri di Haaland sono qualcosa di impressionante. In questa stagione, oltre al record di cui sopra, ha segnato 18 gol in 12 partite. Il campionato austriaco è quel che è, ma la tripletta da primato non l’ha segnata in misconosciuto stadio nei dintorni di Linsk, bensì ad Anfield. Trovatelo, un altro così. Per la cronaca, al mondiale U-20 ha segnato 9 gol. Tutti nella stessa partita.
Dominik Szoboszlai non ha gli stessi numeri dalla sua. Questione di ruolo, anzitutto. Giocava da centrale o da trequartista, Marsch lo sta schierando soprattutto come esterno sinistro. Tornando alla posizione in campo, è un calciatore meno definito di Haaland, che fa il centravanti e risolve così la questione. Però è già finito, letteralmente, sulla lista della spesa della Juventus: era uno dei nomi sul celebre foglietto dimenticato da Fabio Paratici in un ristorante milanese. Per la cronaca, la voce a lui dedicata recitava 10 milioni + prestito. Ricorda un po’ il primo Hamsik, con meno quantità e un po’ di tecnica in più, o viceversa un Boban con più quantità e meno tecnica. Dove potrà andare a giocare lo deciderà soltanto lui. Sia in termini di zolla preferita, che di formazione. In Ungheria sono convinti che il suo futuro sarà in Serie A (25 milioni complessivi). Nell’immediato sicuramente sì, ma come avversario.
Guidano una nidiata pazzesca. Quel che colpisce del Salisburgo, al di là della potenza (economica e tecnica) della Red Bull, è la quantità di talento che il tecnico statunitense può schierare. Stasera contro il Napoli dovrà scegliere tra un classe ’96 (Hwang) e un classe ’98 (Daka) per affiancare Haaland: entrambi hanno già contribuito rispettivamente a 11 e 10 marcature stagionali della squadra. In difesa Maximilian Wöber è un altro ’98 che ragiona come un veterano, e Ramalho (’92, ok, ma da noi sarebbe ancora giovane) sembra quasi un vecchio arnese lì in mezzo. A centrocampo c’è un ballottaggio tra Mwepu (’98) e Ashimeru (’97), Minamino è un altro che sembra giocare da sempre ma ha appena 24 anni. L’età media della rosa supera di poco i 23 anni. Nel caso del Napoli, siamo a 27. Chi correrà di più?
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