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Napoli, la resa dei conti: Ancelotti agguerrito in campo e fuoriTUTTO mercato WEB
© foto di Insidefoto/Image Sport
mercoledì 20 novembre 2019, 08:15Serie A
di Antonio Gaito

Napoli, la resa dei conti: Ancelotti agguerrito in campo e fuori

Il leader calmo sembra aver perso la pazienza. La definizione coniata dalla sua autobiografia in questo momento è lontana dallo stato d'animo di Carlo Ancelotti, agguerrito in campo e fuori. Sul terreno di gioco per richiamare all'ordine la sua squadra, riportarla su livelli più vicini al valore della rosa e invertire la rotta in questo tour de force che si preannuncia decisivo per la stagione ed anche per il suo futuro. Fuori invece per togliersi qualche sassolino su arbitraggi e interpretazioni VAR che fatica a comprendere, come quell'espulsione con l'Atalanta mentre riportava la calma dopo il rigore su Llorente dal campo netto anche per gli avversari.

“Avete sbagliato in Napoli-Atalanta?”, la domanda diretta di Carlo Ancelotti al designatore Rizzoli nel bel mezzo dell'incontro tra capitani, allenatori e arbitri, per parlare degli ultimi casi VAR. “Sì, andava interrotto il gioco”, la replica di Rizzoli, senza entrare nel merito dell'assegnazione del rigore o di un fallo in attacco, ma che col Napoli in vantaggio in ogni caso non avrebbe portato al conseguente pareggio dell'Atalanta: “Ok, dopo questo posso anche andare via. Mi basta sapere che avete sbagliato. Il problema principale è chi arbitra le partite - la contestazione costruttiva del tecnico -. A volte l’impressione è che le partite vengano decise dal Var, ma secondo me è l’arbitro che deve decidere. Se designano Rocchi e Orsato io so che arbitreranno le gare, gli altri meno esperti sono più condizionati. Sulle situazione oggettive ok, ma su quelle non oggettive non può essere il VAR a dire per me può essere rigore”.


Con la stessa franchezza il tecnico sta parlando alla squadra, attendendo gli ultimi reduci dalle nazionali, per provare a mettere da parte i conflitti con la società e ritrovare la strada smarrita da oltre un mese. La sosta in questo senso può aiutare dal punto di vista mentale, con meno scorie per diversi elementi rigenerati in nazionale, a partire Insigne, ma anche fisico con elementi spremuti che hanno giocato solo una delle due gare ed altri imprescindibili come Ghoulam, Manolas e Allan rientrati in gruppo. Gli ultimi due hanno messo già il Milan nel mirino, come Lozano rimasto a Castel Volturno dopo due convocazioni per lavorare finalmente con continuità. Segnali che Ancelotti spera possano coincidere con la rinascita e la risalita della sua squadra.