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Speciale Champions - Man City, Guardiola a caccia del titolo 8 anni dopo
Un girone poco impegnativo, vinto in scioltezza davanti all'Atalanta di Gian Piero Gasperini. Adesso, però, arriva l'esame più difficile per il Manchester City di Pep Guardiola, che al quarto anno sulla panchina del club inglese vuole provare a regalarsi quella gioia inseguita vanamente nelle ultime otto stagioni. La Champions League manca nella bacheca del tecnico catalano dal 2011; un periodo lunghissimo per chi è abituato a vincere e ha guidato sempre grandi squadre. Col Bayern si era sempre fermato in semifinale, a Manchester non ha mai superato i quarti. La Premier ha già preso la strada di Liverpool, l'Europa è l'ultima spiaggia per non rendere questa stagione la peggiore della carriera dell'ex regista: anche per questo motivo, gli Sky Blues non possono non essere considerati tra i favoriti.
Come è andata nel girone - Quattro punti lasciati per strada, una qualificazione mai in discussione. Il Manchester City, come ampiamente previsto, ha dominato il Gruppo C ed è stato fondamentale nel passaggio del turno dell'Atalanta grazie alla vittoria (con il primo posto già assicurato) di Zagabria. I numeri fanno ben sperare: Aguero e compagni hanno segnato 16 reti (quarto miglior attacco), subendone solo 4 (seconda miglior difesa).
La stella - Raheem Sterling La cura Guardiola lo ha reso, anno dopo anno, quello che non era mai stato: un bomber implacabile. Dieci gol nella prima stagione, 23 nella seconda, 25 nella terza, già 16 in quella attuale: il ragazzo nato a Kingston è finalmente cresciuto ed è diventato una stella di prima grandezza nel panorama calcistico internazionale. Personalità, carattere e maturità anche nelle partite più importanti, per la gioia di Pep e di Gareth Southgate, che punterà tanto su di lui per regalare all'Inghilterra un successo atteso da troppo tempo.
La rivelazione - Phil Foden Solo quattro presenze dal primo minuto, ma solo perché la concorrenza è agguerrita. Non è facile la vita dei predestinati: il 19enne Phil Foden vorrebbe giocare di più, anche perché il suo allenatore ha più volte dichiarato di essere rimasto folgorato dalle sue straordinarie doti. Foot of sugar e Iniesta di Stockport, questi i soprannomi che lo hanno accompagnato in questi anni di formazione; il centrocampista spera di avere qualche possibilità in più per dimostrare il proprio valore. Magari in Champions League, dove potrebbe risultare determinante, una mina vagante e imprevedibile in una squadra già fortissima.
L'undici tipo - Tante soluzioni, pochissimi sicuri del posto: Ederson, Bernardo Silva, De Bruyne, Sterling, Aguero. Poi, anche a causa dei tanti infortuni - soprattutto in difesa -, Guardiola è stato costretto a cambiare spesso interpreti, senza però rinunciare al 4-2-3-1, che diventa 4-3-3 in fase difensiva con l'abbassamento del belga. Intensità. velocità e fantasia sono i principi su cui il catalano ha basato il proprio lavoro a Manchester; il pericolo sono i frequenti cali di tensione, che i Citizens dovranno evitare se stavolta vorranno arrivare in fondo alla competizione.
(4-2-3-1): Ederson; Walker, Stones, Laporte, Zinchenko; Gundogan, Rodri; B.Silva, De Bruyne; Sterling; Aguero.
Coefficiente di difficoltà - 5/5
Come è andata nel girone - Quattro punti lasciati per strada, una qualificazione mai in discussione. Il Manchester City, come ampiamente previsto, ha dominato il Gruppo C ed è stato fondamentale nel passaggio del turno dell'Atalanta grazie alla vittoria (con il primo posto già assicurato) di Zagabria. I numeri fanno ben sperare: Aguero e compagni hanno segnato 16 reti (quarto miglior attacco), subendone solo 4 (seconda miglior difesa).
La stella - Raheem Sterling La cura Guardiola lo ha reso, anno dopo anno, quello che non era mai stato: un bomber implacabile. Dieci gol nella prima stagione, 23 nella seconda, 25 nella terza, già 16 in quella attuale: il ragazzo nato a Kingston è finalmente cresciuto ed è diventato una stella di prima grandezza nel panorama calcistico internazionale. Personalità, carattere e maturità anche nelle partite più importanti, per la gioia di Pep e di Gareth Southgate, che punterà tanto su di lui per regalare all'Inghilterra un successo atteso da troppo tempo.
La rivelazione - Phil Foden Solo quattro presenze dal primo minuto, ma solo perché la concorrenza è agguerrita. Non è facile la vita dei predestinati: il 19enne Phil Foden vorrebbe giocare di più, anche perché il suo allenatore ha più volte dichiarato di essere rimasto folgorato dalle sue straordinarie doti. Foot of sugar e Iniesta di Stockport, questi i soprannomi che lo hanno accompagnato in questi anni di formazione; il centrocampista spera di avere qualche possibilità in più per dimostrare il proprio valore. Magari in Champions League, dove potrebbe risultare determinante, una mina vagante e imprevedibile in una squadra già fortissima.
L'undici tipo - Tante soluzioni, pochissimi sicuri del posto: Ederson, Bernardo Silva, De Bruyne, Sterling, Aguero. Poi, anche a causa dei tanti infortuni - soprattutto in difesa -, Guardiola è stato costretto a cambiare spesso interpreti, senza però rinunciare al 4-2-3-1, che diventa 4-3-3 in fase difensiva con l'abbassamento del belga. Intensità. velocità e fantasia sono i principi su cui il catalano ha basato il proprio lavoro a Manchester; il pericolo sono i frequenti cali di tensione, che i Citizens dovranno evitare se stavolta vorranno arrivare in fondo alla competizione.
(4-2-3-1): Ederson; Walker, Stones, Laporte, Zinchenko; Gundogan, Rodri; B.Silva, De Bruyne; Sterling; Aguero.
Coefficiente di difficoltà - 5/5
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