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Atalanta, Ilicic: "Abbiamo regalato tante partite anche per colpa mia"
Josip Ilicic, attaccante dell'Atalanta, è intervenuto ai microfoni di Bergamo TV per analizzare il momento della compagine nerazzurra: "È stato un anno speciale per tutti, abbiamo fatto qualcosa di straordinario in un anno lungo con tante partite. Ripartiamo forte nel 2020".
È stato un anno sereno?
"Io non ho risposto, quello che è successo ormai è passato. Questi piccoli problemi passano, ma lo scorso anno non è stato un bel periodo, per quello non voglio tornare indietro".
Spera in un gol in Champions nel 2020?
"Io non ho promesse da fare, vado avanti con le sensazioni del momento. Ho imparato tanto quando ho avuto la malattia, vivo ogni giorno come se fosse l'ultimo".
Non ci sarà agli europei.
"Sono rimasto un po' male dopo l'eliminazione, ero un po' triste perché ci tenevo tanto. Però questo è il calcio, le colpe sono nostre, ora dobbiamo pensare al mondiale".
Le piace il soprannome 'Il Genio'?
"Il Genio è stato solo uno, Savicevic. Sono cose naturali, io non mi accorgo neanche di quello che voi vedete da fuori. Mi ha aiutato tanto giocare a calcio a 5 da bambino, va bene correre, ma se non hai la sensazione del pallone non hai nulla".
Il ricordo più bello del 2019?
"Quella con il Sassuolo, era una partita difficile. L'ultima partita non sei al top, dopo il primo tempo è stata davvero dura. Quando abbiamo vinto è stata una soddisfazione che non si può spiegare, è stata una cosa meravigliosa".
Vorrebbe rigiocare la finale di Coppa Italia?
"No no, ne ho perse tre poi perdo anche la quarta (ride, ndr). Vediamo, è sempre difficile perché le partite girano negli ultimi minuti. Sarà dura".
Il rapporto con Bergamo?
"Sono legato molto alla città e ai tifosi, ho capito subito che è un posto perfetto per me. Mai visto una tifoseria del genere, ho giocato in ambienti caldi. È un buon posto anche per i giovani, si può crescere più tranquillamente. Il livello è altissimo. Io mi impegno al meglio per la squadra, per rappresentare al meglio la società".
L'ottavo di finale con il Valencia?
"È troppo lontano. Ho già giocato contro di loro, sarà una partita tosta ma ce la possiamo fare. A me non sorprende essere tra le prime 16, ero molto contento per come abbiamo reagito dopo Zagabria".
Cosa si aspetta dal 2020?
"Abbiamo regalato tante partite, anche per colpa mia. Ripartiamo forte, ci aspettano altri 4-5 mesi tosti".
È stato un anno sereno?
"Io non ho risposto, quello che è successo ormai è passato. Questi piccoli problemi passano, ma lo scorso anno non è stato un bel periodo, per quello non voglio tornare indietro".
Spera in un gol in Champions nel 2020?
"Io non ho promesse da fare, vado avanti con le sensazioni del momento. Ho imparato tanto quando ho avuto la malattia, vivo ogni giorno come se fosse l'ultimo".
Non ci sarà agli europei.
"Sono rimasto un po' male dopo l'eliminazione, ero un po' triste perché ci tenevo tanto. Però questo è il calcio, le colpe sono nostre, ora dobbiamo pensare al mondiale".
Le piace il soprannome 'Il Genio'?
"Il Genio è stato solo uno, Savicevic. Sono cose naturali, io non mi accorgo neanche di quello che voi vedete da fuori. Mi ha aiutato tanto giocare a calcio a 5 da bambino, va bene correre, ma se non hai la sensazione del pallone non hai nulla".
Il ricordo più bello del 2019?
"Quella con il Sassuolo, era una partita difficile. L'ultima partita non sei al top, dopo il primo tempo è stata davvero dura. Quando abbiamo vinto è stata una soddisfazione che non si può spiegare, è stata una cosa meravigliosa".
Vorrebbe rigiocare la finale di Coppa Italia?
"No no, ne ho perse tre poi perdo anche la quarta (ride, ndr). Vediamo, è sempre difficile perché le partite girano negli ultimi minuti. Sarà dura".
Il rapporto con Bergamo?
"Sono legato molto alla città e ai tifosi, ho capito subito che è un posto perfetto per me. Mai visto una tifoseria del genere, ho giocato in ambienti caldi. È un buon posto anche per i giovani, si può crescere più tranquillamente. Il livello è altissimo. Io mi impegno al meglio per la squadra, per rappresentare al meglio la società".
L'ottavo di finale con il Valencia?
"È troppo lontano. Ho già giocato contro di loro, sarà una partita tosta ma ce la possiamo fare. A me non sorprende essere tra le prime 16, ero molto contento per come abbiamo reagito dopo Zagabria".
Cosa si aspetta dal 2020?
"Abbiamo regalato tante partite, anche per colpa mia. Ripartiamo forte, ci aspettano altri 4-5 mesi tosti".
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