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Napoli, Gattuso: "Prova imbarazzante, c'è da chiedere scusa ai tifosi"
Gennaro Gattuso, allenatore del Napoli, dopo la sconfitta contro la Fiorentina è intervenuto ai microfoni di DAZN: "Non c'è stato nessun passo indietro. Nel primo tempo abbiamo fatto qualcosina. Oggi bisogna chiedere scusa ai tifosi e alla città, è stata una prestazione imbarazzante. Per un allenatore è difficile spiegare quest'involuzione. Nelle ultime gare abbiamo fatto prove migliori, oggi qualcosina solo per 20-25 minuti. Siamo stati inguardabili".
Anche il San Paolo non ha aiutato.
"Non pensiamo al San Paolo. Siamo privilegiati, giochiamo a calcio, facciamo un lavoro che da bambini era gioco. Non cerchiamo alibi. Il primo responsabile sono io, devo analizzare cosa non funziona. Il problema non è uno o due giocatori. Sembra che ci siamo incontrati stamattina, ci siamo messi la maglia e siamo andati in campo. Non possiamo continuare così, abbiamo toccato il fondo".
C'è grande delusione nelle sue parole.
"Durante la settimana vedo una squadra viva, che s'allena, che riesce a fare cose buone. Poi veniamo qui e siamo piatti, non proviamo a fare nulla, ci facciamo puntare e facciamo arrivare in area gli avversari. Anche nella manovra oggi non ha funzionato nulla. In questo momento mi viene difficile anche spiegare la partita. Ero convinto di poter fare una grande prova, invece son rimasto deluso. C'è da rivedere qualcosa. Siamo una squadra senz'anima, malata. Pensavamo di esserne usciti, invece siamo ancora malati".
Perché Di Lorenzo centrale e Luperto a sinistra ad inizio partita?
"Di Lorenzo ha giocato 3-4 partite, Luperto quando andava a sinistra potevamo sviluppare sia in palleggio che andare a giocare in avanti. Abbiamo cambiato solo la posizione di Luperto, ma alla fine non ci è andata bene".
Insigne viene spesso raddoppiato.
"Insigne e Callejon devono giocare vicini a Milik, ma oggi è successo pochissime volte. Bisogna sviluppare in maniera diversa, non fare sempre le stesse giocate. C'è da rivedere tantissime cose, stiamo facendo grandissima fatica".
Le assenze di Koulibaly e Mertens pesano?
"Sono giocatori forti, ma non deve essere un alibi. Ora bisogna stare insieme, vedere anche cosa dicono i calciatori. E' un periodo in cui non funziona nulla. Avevo visto una squadra un po' più viva, invece non abbiamo fatto passi indietro, siamo tornati addirittura alla partita col Parma, anzi anche peggio".
Anche il San Paolo non ha aiutato.
"Non pensiamo al San Paolo. Siamo privilegiati, giochiamo a calcio, facciamo un lavoro che da bambini era gioco. Non cerchiamo alibi. Il primo responsabile sono io, devo analizzare cosa non funziona. Il problema non è uno o due giocatori. Sembra che ci siamo incontrati stamattina, ci siamo messi la maglia e siamo andati in campo. Non possiamo continuare così, abbiamo toccato il fondo".
C'è grande delusione nelle sue parole.
"Durante la settimana vedo una squadra viva, che s'allena, che riesce a fare cose buone. Poi veniamo qui e siamo piatti, non proviamo a fare nulla, ci facciamo puntare e facciamo arrivare in area gli avversari. Anche nella manovra oggi non ha funzionato nulla. In questo momento mi viene difficile anche spiegare la partita. Ero convinto di poter fare una grande prova, invece son rimasto deluso. C'è da rivedere qualcosa. Siamo una squadra senz'anima, malata. Pensavamo di esserne usciti, invece siamo ancora malati".
Perché Di Lorenzo centrale e Luperto a sinistra ad inizio partita?
"Di Lorenzo ha giocato 3-4 partite, Luperto quando andava a sinistra potevamo sviluppare sia in palleggio che andare a giocare in avanti. Abbiamo cambiato solo la posizione di Luperto, ma alla fine non ci è andata bene".
Insigne viene spesso raddoppiato.
"Insigne e Callejon devono giocare vicini a Milik, ma oggi è successo pochissime volte. Bisogna sviluppare in maniera diversa, non fare sempre le stesse giocate. C'è da rivedere tantissime cose, stiamo facendo grandissima fatica".
Le assenze di Koulibaly e Mertens pesano?
"Sono giocatori forti, ma non deve essere un alibi. Ora bisogna stare insieme, vedere anche cosa dicono i calciatori. E' un periodo in cui non funziona nulla. Avevo visto una squadra un po' più viva, invece non abbiamo fatto passi indietro, siamo tornati addirittura alla partita col Parma, anzi anche peggio".
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