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Cagliari, adesso si fa dura: Barak-Lasagna trascinano l'Hellas. Finisce 0-2 alla Sardegna Arena
Verona corsaro a Cagliari: i gol di Antonin Barak e Kevin Lasagna regalano la vittoria agli scaligeri (che infrangono la soglia dei quaranta punti in graduatoria) dopo tre sconfitte consecutive e inguaiano i rossoblù, che falliscono un altro bonus salvezza e restano al terzultimo posto in classifica.
LE SCELTE - Semplici sorprende con Cerri in tandem con Joao Pedro: tocca a Pavoletti e Simeone accomodarsi in panchina. Le scelte di Juric rispettano invece il copione preventivato, perché l'emergenza in difesa è massima e dalla cintola in su la formazione tipo è ampiamente consolidata.
RETI BIANCHE ALL'INTERVALLO - Il primo tempo non è contrassegnato da picchi di ritmo o qualità, ma per lunghi tratti è il Verona ad imporsi. I gialloblù, che a differenza della controparte non si portano appresso assilli di classifica, giocano un calcio gradevole e intenso. Gli scaligeri ci provano prima timidamente con una punizione di Veloso e poi con un sinistro secco di Lasagna che sibila il montante alto. L'occasione più ghiotta, paradossalmente, se la costruisce Joao Pedro, che impegna Silvestri con un diagonale basso. Nella prima metà succede poco altro, e le due squadre vanno al riposo sul parziale di zero a zero.
IL GRAFFIO DI BARAK - Il canovaccio dopo l'intervallo è immutato: il Verona orchestra il pallone con pazienza, quasi percepisse l'imminenza del vantaggio. Che infatti arriva: Zaccagni imbuca per Veloso, il portoghese apparecchia per Barak, che pesca il settimo centro in questa Serie A (eguagliato il record personale) con un sinistro che s'insacca a fil di palo.
REAZIONE CAGLIARI - Un colpo indigesto che però (altro paradosso) scuote il Cagliari. Pochi secondi più tardi Cerri sfiora il pari in spaccata, poi Semplici rivoluziona il suo undici con gli ingressi simultanei di Simeone, Gaston Pereiro e Asamoah e impone un assetto difensivo a quattro. Il Cholito s'insinua subito nelle pieghe della partita con un destro a botta sicura sotto porta che si stampa sul legno. Compresa l'antifona il battaglione di Juric indossa l'elmetto e abbassa di molto il baricentro, generando una densità in zona centrale che induce il Cagliari a cercare sfogo sulle fasce. La chance per pareggiare capita sui piedi di Marin, che sfiora il palo alla destra di Silvestri. I sardi ci provano in tutti i modi, ma rimbalzano sul muro granitico eretto dai veneti. Nel finale viene anche espulso Juric per qualche parola di troppo. Il croato riconosce subito l'errore e chiede scusa, consolandosi pochi minuti dopo con il due a zero definitivo di Lasagna, che chiude i giochi con un contropiede rifinito a tu per tu con Cragno all'ottavo minuto di recupero.
Rivivi il live su TMW!
LE SCELTE - Semplici sorprende con Cerri in tandem con Joao Pedro: tocca a Pavoletti e Simeone accomodarsi in panchina. Le scelte di Juric rispettano invece il copione preventivato, perché l'emergenza in difesa è massima e dalla cintola in su la formazione tipo è ampiamente consolidata.
RETI BIANCHE ALL'INTERVALLO - Il primo tempo non è contrassegnato da picchi di ritmo o qualità, ma per lunghi tratti è il Verona ad imporsi. I gialloblù, che a differenza della controparte non si portano appresso assilli di classifica, giocano un calcio gradevole e intenso. Gli scaligeri ci provano prima timidamente con una punizione di Veloso e poi con un sinistro secco di Lasagna che sibila il montante alto. L'occasione più ghiotta, paradossalmente, se la costruisce Joao Pedro, che impegna Silvestri con un diagonale basso. Nella prima metà succede poco altro, e le due squadre vanno al riposo sul parziale di zero a zero.
IL GRAFFIO DI BARAK - Il canovaccio dopo l'intervallo è immutato: il Verona orchestra il pallone con pazienza, quasi percepisse l'imminenza del vantaggio. Che infatti arriva: Zaccagni imbuca per Veloso, il portoghese apparecchia per Barak, che pesca il settimo centro in questa Serie A (eguagliato il record personale) con un sinistro che s'insacca a fil di palo.
REAZIONE CAGLIARI - Un colpo indigesto che però (altro paradosso) scuote il Cagliari. Pochi secondi più tardi Cerri sfiora il pari in spaccata, poi Semplici rivoluziona il suo undici con gli ingressi simultanei di Simeone, Gaston Pereiro e Asamoah e impone un assetto difensivo a quattro. Il Cholito s'insinua subito nelle pieghe della partita con un destro a botta sicura sotto porta che si stampa sul legno. Compresa l'antifona il battaglione di Juric indossa l'elmetto e abbassa di molto il baricentro, generando una densità in zona centrale che induce il Cagliari a cercare sfogo sulle fasce. La chance per pareggiare capita sui piedi di Marin, che sfiora il palo alla destra di Silvestri. I sardi ci provano in tutti i modi, ma rimbalzano sul muro granitico eretto dai veneti. Nel finale viene anche espulso Juric per qualche parola di troppo. Il croato riconosce subito l'errore e chiede scusa, consolandosi pochi minuti dopo con il due a zero definitivo di Lasagna, che chiude i giochi con un contropiede rifinito a tu per tu con Cragno all'ottavo minuto di recupero.
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