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Zavaglia: "Solo la Juve in Italia ha recepito l'importanza della seconda squadra"
Franco Zavaglia prova dall'alto della sua esperienza ad indicare delle linee guida per la ripresa e la riorganizzazione del sistema calcio, in Italia e anche in Europa. "Innanzitutto - dice a Tuttomercatoweb.com - credo che si debba vedere che contributi possono arrivare dalla serie A alla Lega Pro. Oggi come oggi a mio parere sono troppe 100 società professionistiche. Occorre cercare di ristrutturare la Lega Pro in modo da non soffrire quando si retrocede. Il problema è anche che quando si vincono i campionati e si va in B poi si fanno contratti più elevati che nell'ipotesi di una retrocessione in C valgono ancora".
Dunque la strada qual è?
"Bisogna cercare di togliere qualche squadra e fare un girone di squadre semiprofessionistiche con costi inferiori, altrimenti se si va avanti con questo regime non va bene, non è la strada da seguire anche perchè gli imprenditori in questo periodo non sono propensi a mettere soldi nel calcio. Altra cosa importante: ristrutturare i settori giovanili perchè in Italia ci sono tanti ragazzi interessanti e va messo qualche freno all'importazione straniera, a volte si a cercare un campione e ci si indebita".
Puntare di più sui giovani insomma...
"La Juve ha recepito l'importanza di avere una seconda squadra ed è stata l'unica italiana. Adesso ci troviamo con un campionato Primavera e uno di under18 ma l'uno cozza con l'altro. Sarebbe stato utile fare la seconda squadra formata da giovani di Primavera e fare poi il campionato Primavera con gli under18. In passato serviva programmare la seconda squadra in modo da avere giocatori già abbastanza importanti per portarli poi in prima squadra. Sarebbe opportuno anche restringere le rosa a 16 giocatori a cui aggiungere a girare dei giovani importanti. sarebbe un discorso da farsi a livello europeo. E poi bisognerebbe iniziare rischiare: ci sono giovani interessanti in Italia ma non li lanciamo. Perchè solo in Germania o Olanda o Inghilterra possono esordire a 17 anni? Prima anche in Italia accadeva, oggi sono eventi sempre più rari".
Dunque la strada qual è?
"Bisogna cercare di togliere qualche squadra e fare un girone di squadre semiprofessionistiche con costi inferiori, altrimenti se si va avanti con questo regime non va bene, non è la strada da seguire anche perchè gli imprenditori in questo periodo non sono propensi a mettere soldi nel calcio. Altra cosa importante: ristrutturare i settori giovanili perchè in Italia ci sono tanti ragazzi interessanti e va messo qualche freno all'importazione straniera, a volte si a cercare un campione e ci si indebita".
Puntare di più sui giovani insomma...
"La Juve ha recepito l'importanza di avere una seconda squadra ed è stata l'unica italiana. Adesso ci troviamo con un campionato Primavera e uno di under18 ma l'uno cozza con l'altro. Sarebbe stato utile fare la seconda squadra formata da giovani di Primavera e fare poi il campionato Primavera con gli under18. In passato serviva programmare la seconda squadra in modo da avere giocatori già abbastanza importanti per portarli poi in prima squadra. Sarebbe opportuno anche restringere le rosa a 16 giocatori a cui aggiungere a girare dei giovani importanti. sarebbe un discorso da farsi a livello europeo. E poi bisognerebbe iniziare rischiare: ci sono giovani interessanti in Italia ma non li lanciamo. Perchè solo in Germania o Olanda o Inghilterra possono esordire a 17 anni? Prima anche in Italia accadeva, oggi sono eventi sempre più rari".
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