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Juve: due anni di confusione e un rimedio in extremis. Inter: Inzaghi e la tecnica della distensione. Milan: l’ultimo Messias. Atalanta: che colpo KoopmeinersTUTTO mercato WEB
martedì 31 agosto 2021, 00:00Editoriale
di Fabrizio Biasin

Juve: due anni di confusione e un rimedio in extremis. Inter: Inzaghi e la tecnica della distensione. Milan: l’ultimo Messias. Atalanta: che colpo Koopmeiners

Oggi finisce il mercato e quindi è certamente una bella giornata perché il mercato, come tutte le cose belle, dopo un po’ rompe i maroni. Da domani inizieremo a parlare di quella cosa fastidiosa ficcata tra una sessione di mercato e l’altra: il calcio giocato. Anzi no, non da domani, perché siamo in regime di pausa per la nazionale e sarà bellissimo vedere Azerbaigian-Gibilterra e sentire l’inno di Andorra.
La pausa per la Nazionale dovrebbe essere vietata dalla Costituzione, ma il mondo non è perfetto e, infatti, oltre a dare fastidio al campionato appena iniziato, si sta trasformando in qualcosa di grottesco.
“I giocatori sudamericani scenderanno in campo nella notte tra giovedì 9 e venerdì 10 e torneranno in Italia per la ripresa della Serie A prevista per l’11 e il 12 settembre”. Ma vi pare normale? Per intenderci, io, proprietario del cartellino del tal giocatore colombiano-brasiliano-uruguaiano-valdostano direi così: “Amici sudamericani, il mio giocatore me lo rispedite dopo le prime due partite, l’ultima non gliela fate giocare e vi arrangiate con i “local”. Se vi va bene è così, altrimenti lo stipendio glielo pagate voi” (questo atto di arroganza me lo posso permettere perché tanto, io, non decido una mazza).
Ma veniamo al campionato, prima della consueta “valanga di boiate di fine mercato” (“decisive le prossime 24 ore” e altre facezie).
La Serie A ha perso diversi suoi campioni: dal “parigino” Donnarumma all’altro “parigino” Hakimi, dal furbetto Lukaku all’altezzoso Ronaldo, fino a Rodrigo De Paul che ha scelto l’Atletico Madrid e peccato per i nostri decisamente più “poveri” Fantacalcio.
Questa fuga generale dal torneo dei campioni (sì, l’Europeo l’abbiamo vinto noi) poteva dare al campionato la parvenza di un torneo rionale, anche perché nel frattempo non è che siano arrivati i Messi e i Sergio Ramos (quelli se li è presi lo sceicco). Eppure, nonostante tutto, la sensazione è che il nostro campionato sia persino più bello.
L’Inter campione d’Italia, dopo due mesi di massacro mediatico e scenari apocalittici, è partita alla grande e appare incredibilmente più serena di quella targata Antonio Conte. Il mercato? Ottimo, soprattutto viste le premesse. Ok, probabilmente Inzaghi ha tra le mani una rosa più debole rispetto a quella scudettata, ma forse neppure così tanto.
Il Milan dopo gli anni degli errori e degli inciampi è tornato ad avere la consapevolezza dei grandi club e deve fare un monumento a mister Pioli, davvero bravo a “dare valore” a ognuno dei suoi ragazzi. Manca il fantasista? Magari arriva il Messias.


Lazio, Roma e Napoli si godono i loro nuovi mister (Sarri, Mourinho, Spalletti), tutti e tre assai bravi a “capire” i loro nuovi gruppi di lavoro (evviva la pizza di Mou).
L’Atalanta non ha ancora raggiunto il suo consueto ritmo, ma all’inizio fa sempre così e – parere personalissimo – ha completato un mercato con i fiocchi. E occhio alla Fiorentina, appunto, ma pure al Sassuolo di Dionisi, saggio erede dell’ottimo De Zerbi.
Chi manca all’appello? Al momento lei, sua signoria la Juventus. Il club che ha dominato la scena tricolore per nove anni ed è stato modello per tutti gli altri, da un paio di stagioni paga una scelta illogica e sciagurata, quella che l’ha portata scientemente a mettere da parte l’antico motto (“vincere è l’unica cosa che conta”), in funzione di un motto-bis decisamente più snob e controproducente (“vincere bene è l’unica cosa che conta”).
Allegri è stato riportato alla base per rimettere il gruppo sulla retta via e tutti noi abbiamo pensato “basterà lui a sistemare le cose”. La sensazione è che per ovviare a due anni di cattive scelte, sommate all’addio di Cr7 (quasi cento milioni di ingaggio netti messi in tasca e un misero “grazzie” di congedo, bah...), il livornese debba sì confidare nelle sue enormi capacità, ma anche in un rinforzo dell’ultim’ora e di una certa consistenza a centrocampo. Viceversa, persino un fenomeno come lui corre il rischio di fare una figura da Pirlo (tecnico alle prime armi che, in fondo, non ha fatto così male, suvvia).
 
Ma, signore e signori, siamo pur sempre all’ultimo giorno di mercato e non possiamo esimerci dal dire cose a caso mescolando qualunque nome e club.
 
-          Bakayoko è tornato al Milan (trattasi del tipico giocatore “brutto ma utile”, Pioli gradisce assai).
-          Faivre non arriva in rossonero perché il Brest ha fatto la voce grossa (e qui Pioli sarà meno felice).
-          Adli invece è un nuovo diavolo, ma resta al Bordeaux (e qui Pioli giustamente se ne fotte).
- Dicevamo di Messias: se arriva sarà l’ultima scelta, ma non per forza la peggiore (voglia e qualità non gli mancano).
-          Lo sceicco del Psg non molla Mbappè al Real, salvo sorprese (dare 180 milioni per un giocatore in scadenza tra un anno è una puttanata, non incassarli anche peggio).
-          L’Atalanta ha ufficializzato Koopmeiners dall’Az Alkmaar e dimostra ancora una volta di avere le idee chiarissime (qui lo diciamo, qui lo neghiamo: questo qui è fortissimo).
-          Con Lazaro al Benfica in prestito secco e le uscite id Agoume e Salcedo l’Inter ha chiuso il suo mercato (serviva una punta in più? Forse, ma viste le condizioni in cui hanno la vorato i dirigenti nerazzurri si meritano un voto altissimo).
-          Il Napoli ha praticamente confermato la sua rosa (e ha fatto benissimo, manca solo il rinnovo di Insigne…).
-          Kostic sarebbe stato un gran colpo, ma Zaccagni è un gran bel succedaneo (Lotito è grottesco, ma non un pirla).
-          Torino e Samp mettono pezze in extremis (ci sta, per carità, ma ci sta anche che i tifosi non siano felicissimi).
-          La Roma rescinde con Pastore (pensa te che parabola ‘sto ragazzo).
-          Scuffet va a giocare a Cipro (pensa te che parabola pure lui…).
-          La Juve vuole il centrocampista. E pensare che si arrivata all’ultimo giorno per portarlo a casa (che sia Pjanic o chissà chi altro) ci fa capire quanti problemi di organizzazione abbiano avuto i bianconeri in questa sessione.
 
Vabbé, potremmo andare avanti all’infinito ma ci siamo e vi siete legittimamente rotti i santissimi.

Parte la grande stagione delle aste di Fantacalcio. Ricordatevi che la frase “io la faccio da remoto” è accettabile solo se l’interessato lavora su una piattaforma al largo delle Azzorre. Altrimenti, muovi il culo e vieni qui, schiavetto della tua consorte che non sei altro…