TUTTO mercato WEB
…con top&flop
Tempo di bilanci. E di voti. Per i giornalisti interpellati, a maggioranza il direttore sportivo top del 2021 è quello dell’Inter, Piero Ausilio. Sul flop giudizio diviso tra Stefano Capozucca e Riccardo Pecini. Ecco i risultati del sondaggio di TuttoMercatoWeb...
Fabrizio Biasin (Libero)
Top: Piero Ausilio. Doveva “tamponare”, ha fatto molto di più.
Flop: Fabio Paratici. Un errore è normale, due possono capitare, tre sono un problema, sbagliare praticamente tutto è imperdonabile.
Nicola Binda (Gazzetta dello Sport)
Top: Ricky Massara. “Rispettando le esigenze della società ha costruito una squadra competitiva”.
Flop: Riccardo Pecini. “Più che per il mercato dello Spezia, per la gestione della vicenda Thiago Motta”.
Michele Criscitiello (Tuttomercatoweb - Sportitalia)
Top: Tony D’Amico: vende Zaccagni alla Lazio, rilancia Simeone e l’Hellas Verona sta facendo un campionato che è sotto gli occhi di tutti.
Flop: Stefano Capozucca. Succube del presidente non riesce ad incidere come dovrebbe
Luca Marchetti (Sky)
Top: Ausilio (e Marotta). Non (solo) per il campionato vinto, ma per aver avuto la capacità, la forza e la tempestività di aver dovuto rivedere in corsa il progetto nerazzurro dopo le difficoltà economiche di Suning, continuando ad essere vincenti. Reagire a uscite (a vario titolo) come quelle di Conte, Lukaku, Hakimi e Erikssen ed essere ancora primi è una medaglia da appuntare sul petto.
Il meno efficace: Parma. Non solo per la retrocessione della passata stagione ma anche per l’avvio stentato di questa. E siccome di direttori (a vario titolo) ne sono passati tanti è evidente che la filosofia che ha voluto imporre Krause, ancora non ha attecchito. Tanto che dai giovani da pescare in giro per l’Europa, costi quel che costi, si è tornati a Iachini (e Rispoli). Insomma ancora alla ricerca del giusto equilibrio.
Tancredi Palmeri (Bein Sports)
Top: Piero Ausilio. Il suo lavoro non può essere scisso, ma è stato bravo a credere in Dumfries. La percentuali di errori è diminuita.
Flop: Francesco Marroccu. Sarà anche che il mercato del Genoa lo ha fatto Preziosi, ma se uno prende uno stipendio quello conta. E il Grifone anche in condizioni estreme ha fatto un mercato che sembra la riduzione di una squadra alla modalità stagione alla PlayStation al primo anno quando ti assegnano una squadra con nomi finti.
Stefano Salandin (Tuttosport)
Top: Piero Ausilio (e l’Inter). Più che i direttori la società che ha supportato il lavoro.
Flop: il Genoa.
Fabio Massimo Splendore (Corriere dello Sport).
Top. Ricky Massara. Il Milan nelle difficoltà che il calcio sta vivendo per gli effetti della pandemia ha dimostrato di avere delle idee e rischiare sui giovani.
Flop. Riccardo Pecini. Lo spezia mi sembra costruito senza costrutto e con carenze importanti. E anche la gestione della vicenda Thiago Motta non è stata eccezionale.
Ciro Venerato (Rai)
Top: Cristiano Giuntoli. È riuscito a fare mercato senza budget. Ottima l'intuizione di Anguissa così come Juan Jesus a parametro zero. Spalletti ha anche rivalutato Rahmani, Elmas e Lobotka.
Flop: Stefano Capozucca. Con gli investimenti fatti e gli stipendi elargiti la classifica del Cagliari è deficitaria. La speranza è Mazzarri. Se a gennaio arriveranno giocatori motivati potrà ancora tentare l'impresa.
Fabrizio Biasin (Libero)
Top: Piero Ausilio. Doveva “tamponare”, ha fatto molto di più.
Flop: Fabio Paratici. Un errore è normale, due possono capitare, tre sono un problema, sbagliare praticamente tutto è imperdonabile.
Nicola Binda (Gazzetta dello Sport)
Top: Ricky Massara. “Rispettando le esigenze della società ha costruito una squadra competitiva”.
Flop: Riccardo Pecini. “Più che per il mercato dello Spezia, per la gestione della vicenda Thiago Motta”.
Michele Criscitiello (Tuttomercatoweb - Sportitalia)
Top: Tony D’Amico: vende Zaccagni alla Lazio, rilancia Simeone e l’Hellas Verona sta facendo un campionato che è sotto gli occhi di tutti.
Flop: Stefano Capozucca. Succube del presidente non riesce ad incidere come dovrebbe
Luca Marchetti (Sky)
Top: Ausilio (e Marotta). Non (solo) per il campionato vinto, ma per aver avuto la capacità, la forza e la tempestività di aver dovuto rivedere in corsa il progetto nerazzurro dopo le difficoltà economiche di Suning, continuando ad essere vincenti. Reagire a uscite (a vario titolo) come quelle di Conte, Lukaku, Hakimi e Erikssen ed essere ancora primi è una medaglia da appuntare sul petto.
Il meno efficace: Parma. Non solo per la retrocessione della passata stagione ma anche per l’avvio stentato di questa. E siccome di direttori (a vario titolo) ne sono passati tanti è evidente che la filosofia che ha voluto imporre Krause, ancora non ha attecchito. Tanto che dai giovani da pescare in giro per l’Europa, costi quel che costi, si è tornati a Iachini (e Rispoli). Insomma ancora alla ricerca del giusto equilibrio.
Tancredi Palmeri (Bein Sports)
Top: Piero Ausilio. Il suo lavoro non può essere scisso, ma è stato bravo a credere in Dumfries. La percentuali di errori è diminuita.
Flop: Francesco Marroccu. Sarà anche che il mercato del Genoa lo ha fatto Preziosi, ma se uno prende uno stipendio quello conta. E il Grifone anche in condizioni estreme ha fatto un mercato che sembra la riduzione di una squadra alla modalità stagione alla PlayStation al primo anno quando ti assegnano una squadra con nomi finti.
Stefano Salandin (Tuttosport)
Top: Piero Ausilio (e l’Inter). Più che i direttori la società che ha supportato il lavoro.
Flop: il Genoa.
Fabio Massimo Splendore (Corriere dello Sport).
Top. Ricky Massara. Il Milan nelle difficoltà che il calcio sta vivendo per gli effetti della pandemia ha dimostrato di avere delle idee e rischiare sui giovani.
Flop. Riccardo Pecini. Lo spezia mi sembra costruito senza costrutto e con carenze importanti. E anche la gestione della vicenda Thiago Motta non è stata eccezionale.
Ciro Venerato (Rai)
Top: Cristiano Giuntoli. È riuscito a fare mercato senza budget. Ottima l'intuizione di Anguissa così come Juan Jesus a parametro zero. Spalletti ha anche rivalutato Rahmani, Elmas e Lobotka.
Flop: Stefano Capozucca. Con gli investimenti fatti e gli stipendi elargiti la classifica del Cagliari è deficitaria. La speranza è Mazzarri. Se a gennaio arriveranno giocatori motivati potrà ancora tentare l'impresa.
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