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TMW RADIO - Palmeri: “Ancelotti fortunato? No. E a Napoli dicevano fosse bollito…”TUTTO mercato WEB
venerdì 6 maggio 2022, 07:30Serie A
di TMWRadio Redazione

TMW RADIO - Palmeri: “Ancelotti fortunato? No. E a Napoli dicevano fosse bollito…”

Editoriale con Tancredi Palmeri, intervistato da Vincenzo Marangio.
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È il dna del Real Madrid, ha vinto il cuore dei campioni. Fortuna? Puoi essere fortunato una volta, non sempre. Il City ha una rosa fantastica, ma non ha campioni: l’unico è De Bruyne. E in queste partite così delicate, come la finale contro il Chelsea l’anno scorso, paghi la mancanza di giocatori così”. Esordisce così Tancredi Palmeri, ospite dell’editoriale di TMW Radio.
Di seguito il podcast completo e un estratto dell’intervento:

Bisogna fare qualche valutazione su Guardiola?
“Qual è la domanda su di lui? Che non esiste un allenatore santone? Bisogna essere giusti. Ha vinto la Champions solo grazie allo squadrone del Barcellona? Sì ma il Barça non ha mai giocato così bene, né prima e né dopo. Lui ha fatto rendere in quella maniera fuoriclasse simili. Non va sottovalutato il fatto che in 12 anni non abbia più vinto la Champions con Bayern Monaco e City, ma è clamoroso come cambia il calcio del paese in cui allena. È un allenatore unico”.


Ancelotti non era bollito…
“Eh sì. E poi ha sempre vinto in maniera diversa, fin dal 2003 col Milan. A Madrid ha esorcizzato il fantasma della Decima Champions, perdendo il campionato nel secondo anno solo contro il Barcellona di Neymar, Messi e Suarez. Nel 2018, quando era al Bayern, ha affrontato in semifinale il Real Madrid, che ha avuto episodi arbitrali molto favorevoli. Al Napoli al primo anno è arrivato secondo, in quello dopo invece ha passato il girone di Champions con Psg e Liverpool. Uno si deve fare un esame di coscienza anche a livello giornalistico: è stato trattato male Ancelotti a Napoli, ho letto cose strane in quel periodo”.

Klopp è diventato un po’ più attendista?
“Non è questo. È che, nonostante i grandi risultati, il suo Liverpool non riesce ad avere la stessa esplosività e intensità durante tutti i 90 minuti. Quindi, in una partita, ci sono momenti in cui preferisce contenere piuttosto che rischiare. È lui l’artefice del Liverpool, l’ha costruita lui questa squadra, pezzo dopo pezzo”.