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Tutte le big si sono rinforzate, ma è un gioco a chi compra di meno. Lo strano caso del Napoli, che vuole fare il Verona
La Juve ha perso Dybala ma preso Di Maria e Pogba. Il Milan chiude per De Ketelaere. La Roma saluta Mkhitaryan, che va all'Inter, ma prende Dybala e Matic, ma non solo. L'Inter, oltre all'armeno, ritrova Lukaku e non ha ceduto nessuno. Le prime cinque della classifica si sono rinforzate ma la realtà è che è un puzzle per chi compra di meno. Nessuno vuole spendere se non con la sicurezza di avere qualcosa in cambio, vuol dire ingolfare ulteriormente i bilanci - con stipendi altissimi - e spesso non avere un miglioramento. Alla fine i rossoneri hanno deciso di prendere Adli e De Ketelaere, perdendo Kessie, probabilmente con la nuova filosofia: prendere giovani, tenerli due o tre anni, magari rivenderli a buon prezzo. Invece Inter e Juventus cercano l'istant team per vincere subito, la Roma prova a inserirsi nella top quattro. Non sarà una mossa facile.
Nel mucchio c'è anche il Napoli. Che ha iniziato prendendo Matias Olivera e Kvaratskhelia, salvo poi rimanere fermo ad aspettare il fiume che scorre, con Koulibaly che finisce al Chelsea e arriva Kim Min-Jae, dal Fenerbahce. Meglio? Peggio? Considerando che sono andati via anche Insigne e Mertens appare difficile l'esercizio di un miglioramento complessivo. Però, come per il Milan l'anno scorso - quando erano andati via Donnarumma e Calhanoglu - il campo è sempre il padrone dei riferimenti e delle scelte.
La verità è che il Napoli costava troppo per Aurelio De Laurentiis. Cifre alte per chi fattura, fuori dalla Champions, circa 150 milioni di euro, plusvalenze incluse. I diritti televisivi fanno da padrone per tutti, ma se aumenti troppo le spese - per gli ingaggi, in particolare - poi il rischio è quello di non vincere niente e rischiare la sosteniblitià del giocattolo. Il Napoli vuole fare come il Verona, avere la possibilità di essere in attivo fra plusvalenze e spese relativamente basse. Ovviamente con un altro tipo di obiettivi, ciòè il quarto posto e la speranza di competere per qualche titolo. La scelta sarà quella della sostenibilità, in piena intesa con il Napoli di Lavezzi e Cavani. Erano altri tempi, ma non sempre chi spende di più poi vince e questo lo ha capito anche il Presidente. Una mano gliel'ha data la Lega Calcio allontanando la scadenza per la multiproprietà, così che possa tenere agevolmente sia il Bari che il Napoli. Chissà se dovesse arrivare in A chi sceglierebbe, De Laurentiis. Come Setti, del resto, che con un'offerta bella corposa potrebbe sempre vendere (dopo l'estate).
Nel mucchio c'è anche il Napoli. Che ha iniziato prendendo Matias Olivera e Kvaratskhelia, salvo poi rimanere fermo ad aspettare il fiume che scorre, con Koulibaly che finisce al Chelsea e arriva Kim Min-Jae, dal Fenerbahce. Meglio? Peggio? Considerando che sono andati via anche Insigne e Mertens appare difficile l'esercizio di un miglioramento complessivo. Però, come per il Milan l'anno scorso - quando erano andati via Donnarumma e Calhanoglu - il campo è sempre il padrone dei riferimenti e delle scelte.
La verità è che il Napoli costava troppo per Aurelio De Laurentiis. Cifre alte per chi fattura, fuori dalla Champions, circa 150 milioni di euro, plusvalenze incluse. I diritti televisivi fanno da padrone per tutti, ma se aumenti troppo le spese - per gli ingaggi, in particolare - poi il rischio è quello di non vincere niente e rischiare la sosteniblitià del giocattolo. Il Napoli vuole fare come il Verona, avere la possibilità di essere in attivo fra plusvalenze e spese relativamente basse. Ovviamente con un altro tipo di obiettivi, ciòè il quarto posto e la speranza di competere per qualche titolo. La scelta sarà quella della sostenibilità, in piena intesa con il Napoli di Lavezzi e Cavani. Erano altri tempi, ma non sempre chi spende di più poi vince e questo lo ha capito anche il Presidente. Una mano gliel'ha data la Lega Calcio allontanando la scadenza per la multiproprietà, così che possa tenere agevolmente sia il Bari che il Napoli. Chissà se dovesse arrivare in A chi sceglierebbe, De Laurentiis. Come Setti, del resto, che con un'offerta bella corposa potrebbe sempre vendere (dopo l'estate).
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