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Milan, Pioli torna sullo Scudetto: "Ci credevamo dal primo giorno. E ora siamo ancor più forti"
"Per vincere serve talento, per ripetersi serve carattere". Musica e parole di Stefano Pioli, uno che di motti se ne intende. Tant'è che l'anno scorso aveva puntato a fare più punti della stagione precedente e si è ritrovato con lo Scudetto in mano. "E poi confesso: un anno fa - le parole dell'allenatore del Milan a La Gazzetta dello Sport - non credevamo solo di poter migliorare la classifica della stagione precedente. Già dal primo giorno pensavamo di poter vincere. Quest’anno motivare il gruppo sarà più facile: dobbiamo avere passione, entusiasmo, voglia di crescere, loro come squadra e io come allenatore. Lotteremo per difendere lo scudetto, in Champions per migliorarci. Ha ragione Sacchi sulla “Gazzetta”: la Champions è una competizione che riguarda 4-5 squadre. Con le altre il dislivello c’è: noi faremo tesoro dell’ultima esperienza. Da allora siamo cresciuti molto".
La concorrenza non lo preoccupa: "No, perché noi per primi siamo più forti di un anno fa. Puoi comprare i migliori giocatori ma la differenza la fanno l’organizzazione, la voglia, lo spirito. L’anno scorso mi pareva strano non ci tenessero in grande considerazione, non l’ho sofferto ma l’ho sfruttato a nostro favore. Quest’anno ci concentreremo solo su di noi. John Elkann vede l’Inter più avanti? Rispetto il parere, ma i pronostici di oggi hanno poco valore. Sarà un’altra corsa lunga e difficile, ancora più equilibrata: sarà difficile ripetere un punteggio alto perché tante squadre si toglieranno punti tra loro. Sono preoccupato dall’Atalanta, che per la prima volta non ha le coppe. E ci sono tante squadre forti, anche la Fiorentina che è ben allenata. Non mi dispiace fare tre mesi a tutto gas e poi staccare, sarà più difficile con i calciatori che andranno fino in fondo al Mondiale. Con loro servirà una sensibilità particolare. Prima della sosta ci sono 15 gare di A, tante: non decideranno il verdetto, ma daranno un indirizzo".
Quindi è ancora un Milan da Scudetto, anche perché il segreto è Milanello: "Tutti i giorni arrivo preoccupato, tra virgolette, per lo spirito con cui i calciatori lavoreranno, ma quando poi li vedo in campo tutti i dubbi vanno via. Se continuiamo così saremo competitivi, non vuol dire che rivinceremo lo scudetto ma che avremo possibilità di vincere ogni partita. Nell’ultimo allenamento ho dovuto fermarli io, perché andavano troppo forte. Così è bello, coinvolgente, i nostri concetti ormai li abbiamo dentro. Finché vedo questo atteggiamento sarò tranquillo, se indietreggiamo anche di un solo centimetro diventiamo una squadra normale".
La concorrenza non lo preoccupa: "No, perché noi per primi siamo più forti di un anno fa. Puoi comprare i migliori giocatori ma la differenza la fanno l’organizzazione, la voglia, lo spirito. L’anno scorso mi pareva strano non ci tenessero in grande considerazione, non l’ho sofferto ma l’ho sfruttato a nostro favore. Quest’anno ci concentreremo solo su di noi. John Elkann vede l’Inter più avanti? Rispetto il parere, ma i pronostici di oggi hanno poco valore. Sarà un’altra corsa lunga e difficile, ancora più equilibrata: sarà difficile ripetere un punteggio alto perché tante squadre si toglieranno punti tra loro. Sono preoccupato dall’Atalanta, che per la prima volta non ha le coppe. E ci sono tante squadre forti, anche la Fiorentina che è ben allenata. Non mi dispiace fare tre mesi a tutto gas e poi staccare, sarà più difficile con i calciatori che andranno fino in fondo al Mondiale. Con loro servirà una sensibilità particolare. Prima della sosta ci sono 15 gare di A, tante: non decideranno il verdetto, ma daranno un indirizzo".
Quindi è ancora un Milan da Scudetto, anche perché il segreto è Milanello: "Tutti i giorni arrivo preoccupato, tra virgolette, per lo spirito con cui i calciatori lavoreranno, ma quando poi li vedo in campo tutti i dubbi vanno via. Se continuiamo così saremo competitivi, non vuol dire che rivinceremo lo scudetto ma che avremo possibilità di vincere ogni partita. Nell’ultimo allenamento ho dovuto fermarli io, perché andavano troppo forte. Così è bello, coinvolgente, i nostri concetti ormai li abbiamo dentro. Finché vedo questo atteggiamento sarò tranquillo, se indietreggiamo anche di un solo centimetro diventiamo una squadra normale".
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