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TMW RADIO - Sannino: "Dybala all'Inter partirà con un fardello importante sulle spalle"
Ospiti: Sannino:" Dybala sempre seconda punta, mentre con Lukaku e Lautaro trequartista ma servono due mediani importanti. Zaniolo giocatore incompiuto e senza ruolo"
Garbo:" Zaniolo non è una seconda punta, Lo vede bene nel Milan di Pioli.
Imparato:" La coppia migliore Dybala - Lukaku. -
In studio: Gaetano Imparato -
Maracanà con Marco Piccari
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Per parlare del futuro di Paulo Dybala a TMW Radio, durante Maracanà, è intervenuto mister Giuseppe Sannino.
Come cambia l'Inter con l'arrivo dell'argentino?
"Se devo prendere Dybala, io farei giocare sempre dietro la punta dietro Lautaro. In un 3-5-2 dovrebbe giocare dietro la prima punta. Altrimenti potrebbe fare le due punte con dietro Dybala. Così Brozovic dovrebbe giocare da mediano. Nella mia carriera ho avuto Brienza e quando affrontavo squadra come Roma e Napoli, mi mettevo a specchio e lo spostavo a mezzala. Ma Dybala se lo prendi, non puoi farlo giocare lì. Deve girare lì davanti e trovarsi il suo ruolo. Credo che alla base di tutto ci sia l'equilibrio però"
Con Dybala, il centrocampo attuale vede Brozovic, Barella e poi servirebbe uno di sostanza?
"Credo di sì. Tutto il lavoro che si fa sulle fasce è poco efficace con lui e Lautaro. Se l'Inter vuole prenderlo, Inzaghi credo che saprà cosa fare e come collocarlo. Alla base ci devono essere giocatori che li sostengono, giocatori importanti in mezzo al campo".
Come definisce Dybala?
"L'ho avuto il primo anno al Palermo ed era un centravanti. E' un ragazzo che è migliorato molto anche sotto l'aspetto della personalità. Per me è un fuoriclasse, sa che ci si deve prendere delle responsabilità. Io pensavo che finisse a Torino con i gradi di capitano, ora deve crearsi un nuovo rapporto e si prenda responsabilità, oneri e onori. Andare all'Inter vuol dire anche di dimostrare quello che gli altri pensano di lui. Parte con un fardello non facile ma rimane un grande calciatore".
Quanto lo hanno frenato gli infortuni?
"Dopo il Covid sono successe tante cose. Dopo questa malattia tante situazioni sono cambiate. Io non penso che debba essere giudicato per l'ultimo anno. Due anni fa è stato il migliore in Serie A. Non si può buttare via tutto così. Io aspetterei ancora e lo giudicherei dopo un'altra stagione".
Come vede il suo futuro alla Nocerina?
"Sto pensando. E' un campionato che mi riporta a tempi lontani. Voglio dare tutta la mia passione a una società che insegue da tempo certi traguardi. Ho passato tre anni a Varese bellissimi, che condivide l'anno di nascita con la Nocerina. Ho 65 anni e vorrei finire in Italia. Mi piace ancora di fare qualcosa di bello in Italia, anche se in Serie D. Voglio portare la mia esperienza qui e far crescere i ragazzi".
Come cambia l'Inter con l'arrivo dell'argentino?
"Se devo prendere Dybala, io farei giocare sempre dietro la punta dietro Lautaro. In un 3-5-2 dovrebbe giocare dietro la prima punta. Altrimenti potrebbe fare le due punte con dietro Dybala. Così Brozovic dovrebbe giocare da mediano. Nella mia carriera ho avuto Brienza e quando affrontavo squadra come Roma e Napoli, mi mettevo a specchio e lo spostavo a mezzala. Ma Dybala se lo prendi, non puoi farlo giocare lì. Deve girare lì davanti e trovarsi il suo ruolo. Credo che alla base di tutto ci sia l'equilibrio però"
Con Dybala, il centrocampo attuale vede Brozovic, Barella e poi servirebbe uno di sostanza?
"Credo di sì. Tutto il lavoro che si fa sulle fasce è poco efficace con lui e Lautaro. Se l'Inter vuole prenderlo, Inzaghi credo che saprà cosa fare e come collocarlo. Alla base ci devono essere giocatori che li sostengono, giocatori importanti in mezzo al campo".
Come definisce Dybala?
"L'ho avuto il primo anno al Palermo ed era un centravanti. E' un ragazzo che è migliorato molto anche sotto l'aspetto della personalità. Per me è un fuoriclasse, sa che ci si deve prendere delle responsabilità. Io pensavo che finisse a Torino con i gradi di capitano, ora deve crearsi un nuovo rapporto e si prenda responsabilità, oneri e onori. Andare all'Inter vuol dire anche di dimostrare quello che gli altri pensano di lui. Parte con un fardello non facile ma rimane un grande calciatore".
Quanto lo hanno frenato gli infortuni?
"Dopo il Covid sono successe tante cose. Dopo questa malattia tante situazioni sono cambiate. Io non penso che debba essere giudicato per l'ultimo anno. Due anni fa è stato il migliore in Serie A. Non si può buttare via tutto così. Io aspetterei ancora e lo giudicherei dopo un'altra stagione".
Come vede il suo futuro alla Nocerina?
"Sto pensando. E' un campionato che mi riporta a tempi lontani. Voglio dare tutta la mia passione a una società che insegue da tempo certi traguardi. Ho passato tre anni a Varese bellissimi, che condivide l'anno di nascita con la Nocerina. Ho 65 anni e vorrei finire in Italia. Mi piace ancora di fare qualcosa di bello in Italia, anche se in Serie D. Voglio portare la mia esperienza qui e far crescere i ragazzi".
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