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40 ANNI FA LA SECONDA SERIE B: la parola ai protagonisti, inizia Pelosin
lunedì 18 giugno 2018, 15:29Storia
di Redazione Tn
per Tuttonocerina.com

40 ANNI FA LA SECONDA SERIE B: la parola ai protagonisti, inizia Pelosin

L'intervista del nostro portale al portiere Mauro Pelosin

“Della Nocerina e di Nocera conservo un ricordo molto bello – ricorda Pelosin – Avevo vent’anni, Giorgi si dimostrò un grande tecnico. Eravamo partiti per salvarci: alla fine di quella stagione ci sarebbe stata la riforma dei campionati e si sarebbe dovuti arrivare almeno al dodicesimo posto, invece oscillammo nelle prime tre posizioni fino a giocarci lo spareggio a Catanzaro contro il Catania”.

Un ricordo particolare di quegli anni?

“Dopo la vittoria dello spareggio a Catanzaro, tornammo con grande calma a Nocera, credo intorno alle 4-5 del mattino, e trovammo molti tifosi che ci aspettarono. Questo mi colpì moltissimo. In città c’erano i nostri nomi scritti dappertutto”.

Poi però nell’anno della Serie B cosa successe?

“Fu un anno difficile, perché chiaramente la squadra non fu tanto rinforzata rispetto all’anno prima. Tentammo in tutti i modi di salvare la categoria, ma chiaramente le altre squadre erano molto più attrezzate di noi”.

Invece che ricordi ha del presidente Orsini?

“Ero molto giovane, e il primo anno che ero lì l’avevo visto come una persona burbera, invece Orsini era un personaggio eccezionale, che capiva tantissimo. Ero anche militare quell’anno, ogni settimana giravo a destra e a sinistra, e lui mi venne incontro e mi aiutò tantissimo”.

Adesso cosa fa? È ancora nel calcio?

“No, non sono più nel calcio. Sono rimasto a Pieris, dove sono nato. Ho fatto un po’ l’allenatore in Seconda Categoria, ma oggi faccio il promotore finanziario”.

Che ricordo ha dei derby campani?

“Ricordo il primo derby che feci, con la Paganese, perché era la prima partita di Coppa, giocammo a Nocera, e ricordo che alcuni paganesi invasero il campo. Io venivo dal Nord, e già sentirmi dire ‘stupido’ ad esempio non me lo sarei mai immaginato: non ero abituato al clima di questi derby. Poi è finita lì, anche perché Pigozzi, che era capitano, e Chiancone, mi dissero che non mi dovevo preoccupare e che quei tifosi sarebbero rientrati sugli spalti”.

Dopo aver giocato con continuità in C, una volta promosso in B giocò di meno. Perché?

“Ebbi un infortunio in Coppa Italia, a Monza, successe che con un’entrata Silva mi ruppe una scapola, quindi alcune partite di campionato non potei giocarle: dovetti restare venti giorni fuori”.