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Palermo, De Angeli: "Se davvero ci fosse ancora Zamparini non avremmo problemi. Ho accettato questo ruolo per dare speranza agli attuali dipendenti"TUTTO mercato WEB
© foto di Giuseppe Vanella/TuttoPalermo.net
giovedì 21 marzo 2019, 10:33Interviste
di Claudio Puccio
per Tuttopalermo.net

Palermo, De Angeli: "Se davvero ci fosse ancora Zamparini non avremmo problemi. Ho accettato questo ruolo per dare speranza agli attuali dipendenti"

L'amministratore delegato del Palermo Daniela De Angeli è stato intervistato dal Corriere dello Sport e ha raccontato il suo rapporto con Maurizio Zamparini e la situazione societaria attuale. Ecco le sue parole evidenziate da TuttoPalermo.net: "Avevo 18 anni, tre mesi dopo Zamparini avrebbe rilevato il Venezia. Rappresenta per me un secondo padre, l’amico di sempre, la famiglia. Maurizio è persona di spessore morale, generosa e spigolosa. Diversamente non avrebbe ottenuto quello che ha avuto, nel bene o nel male. Andare a Palermo? Fu una decisione istintiva, di pancia, tipica dell’ariete. Me lo chiese Zamparini, accettai senza pensarci, credevo in una esperienza di due o tre anni. Il Palermo in A? Sono scaramantica ma grido sì con cuore testa e anima. È indispensabile. Se fosse davvero ancora coinvolto, non ci troveremmo in questa situazione perché ha sempre fatto fronte ai suoi impegni, nel momento in cui ha venduto agli inglesi, si è tirato fuori. Mi ha fatto crescere e questo legame rimarrà per sempre.

Ma un conto è l’aspetto umano, un altro quello lavorativo. Gli inglesi avrebbero voluto licenziarmi. Zamparini non è intervenuto perché la Società non era più sua. Ipotesi fallimento pilotato? Non sono d’accordo, l’unico vantaggio sarebbe per l’imprenditore che acquista con meno soldi. Ma a quale prezzo? L’aspetto più importante che mi ha fatto decidere di prendere la Società è il tentativo di dare speranza alle persone che lavorano qui. Nessun taglio con il passato ma continuità. Cosa dopo? Per come sono messa, me ne andrei in Brasile a vendere cocomeri (ride ndr.), alla ricerca della tranquillità perduta. Ma la priorità non è De Angeli, quanto vendere ad un investitore serio che porti un programma a lungo termine".