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Palermo, Mirri: "Ecco il progetto per far tornare Palermo ai palermitani. Tutti dobbiamo aiutare"TUTTO mercato WEB
© foto di Rosario Carraffa/TuttoPalermo.net
martedì 19 febbraio 2019, 12:30Interviste
di Francesco Paolo Palazzo
per Tuttopalermo.net

Palermo, Mirri: "Ecco il progetto per far tornare Palermo ai palermitani. Tutti dobbiamo aiutare"

Oggi è il giorno di Dario Mirri, presente al "Mercato Sanlorenzo" per rispondere alle domande dei giornalisti presenti, ecco le parole raccolte da TuttoPalermo.net: "Abbiamo condiviso con Rino Foschi un progetto che lega passione e lavoro. Abbiamo immaginato un progetto che possa durare nel tempo, che è quello che in questo tempo ci manca ma che speriamo di avere. Finalmente Palermo conoscerà i numeri, riusciremo ad avere ben chiaro quale è il quadro della società, che purtroppo ha tanti debiti e pochi crediti. Credo che ci voglia un principe azzurro, o meglio 'rosanero', che abbia le possibilità che io non ho. Io lavoro e do il mio piccolo contributo, però mi faccio garante con la collaborazione del Palermo e dei suoi uffici amministrativi per avere una fotografia chiara e certa della situazione. Chiederò al Palermo, se lo riterranno opportuno, che questo quadro sia noto a tutti, non ci sono più segreti. La mia visione di comunicazione è che il Palermo è dei palermitani a prescindere da chi momentaneamente è il presidente. Rinaldo Sagramola è un amico, sta intervenendo perchè ha a cuore le sorti del Palermo come ogni altro tifoso, nonostante lui lavori con tante squadre. Ha comprato casa a Palermo, era uno di quelli che all'inizio faceva fatica a venine qua, poi ci ha lavorato alcuni ed adesso fa fatica ad andarsene. Il suo sogno, come il mio, è quello di riunire passione e lavoro. Ci sta aiutando perchè ha amministrato e bene la società e ha l'esperienza e la competenza che non ho io per comprendere i conti e i debiti i procuratori. Enrico Preziosi potrebbe essere quel cavaliere rosanero, ma al momento è rossoblu. Non so cosa voglia fare ma ho parlato con lui. Sicuramente è uno dei tanti che hanno mostrato passione ed interesse. Non so se sarà lui o qualcun'altro, in questo momento siamo soli, noi palermitani. Tutti quelli che vogliono intervenire, imprenditori, commercianti, politici, tifosi, tutti ci devono aiutare. Dobbiamo condividere questo momento: che il Palermo torni ad essere trasparente e appetibile per qualcuno che voglia fare impresa nel calcio.

L'appetibilità del club dipende dai debiti: se sono 40, 30 milioni è tanto appetibile meno i milioni di debiti. Scelta di pancia o testa? Io sono appassionatissimo del Palermo. Una volta andai a Trieste in trasferta con mia moglie in una serata di bora, non so come mi possa seguire ancora in queste cose. Poi però ho delle responsabilità verso la mia famiglia e la mia azienda, quindi devo fare delle valutazioni d'impresa. Le abbiamo condivise con Foschi con gran fatica ma ci siamo riusciti. I tifosi possono aiutare riempiendo lo stadio come fatto col Brescia, ma non perchè c'era la prima in classifica. Io allo stadio vado sempre e molti tifosi non c'erano. Rispetto chi non andava allo stadio perchè c'era Zamparini. Io mi sono sono abbonato sempre: i soldi finivano a Zamparini perchè in quel momento c'era lui, ma il Palermo è nostro. L'idea sarebbe di far partire l'azionariato popolare, dove ognuno può dare quello che può in un conto corrente dedicato al pagamento degli stipendi. Abbiamo un diritto di opzione sulle quote che noi o chi per noi può acquisire entro il 13 marzo". Poi si è soffermato sui numeri del Palermo: "Per i diritti che ci ha concesso la società il Palermo incassa 236.000 € e non le cifre che si sono dette in questi giorni. Noi daremo da contratto 700.000 € annui per quattro anni. Quando escono dei numeri che non corrispondono completamente dalla realtà, poi pesano così come le parole. E giustamente chi ha letto i numeri pubblicati ha ritenuto le nostre posizioni estreme e quasi da approfittatore. Questo mi ha fatto male, anche se era messo in conto. Sarei stato un bandito se gli incassi fossero di 2 milioni e mezzo e io offrissi quello che ho offerto".