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ESCLUSIVA TUTTOPALERMO.NET: Ex Palermo, Pergolizzi: "Contento che i problemi siano superati, sarà anno di transizione. Marino ha un curriculum importante. Serie A? Juve favorita, ma in Europa..."
sabato 15 giugno 2019, 17:30Primo Piano
di Aldo Sessa
per Tuttopalermo.net

ESCLUSIVA TUTTOPALERMO.NET: Ex Palermo, Pergolizzi: "Contento che i problemi siano superati, sarà anno di transizione. Marino ha un curriculum importante. Serie A? Juve favorita, ma in Europa..."

Rosario Pergolizzi, ex allenatore del Palermo Primavera dal dal 2005 al 2010, con cui ha vinto il campionato nel 2008/2009, con anche una breve esperienza da allenatore della prima squadra nel 2007, è stato intervistato in esclusiva per TuttoPalermo.net da Rosario Carraffa e Gabriele Di Tusa parlando di diversi argomenti.

Parlando di Palermo, ora c'è una nuova società, la Arkus dei Tuttolomondo, e un nuovo allenatore, Pasquale Marino. Quali è il tuo pensiero sul mister?

"Marino è uno di quegli allenatori che tra Serie B e Serie A ha un curriculum importante. E' un siciliano, quindi ci terrà a far bene. Venendo a Palermo crede nel progetto e nella società. Ci sono tutti i requisiti che gli possono permettere, speriamo, di lavorare e fare bene nella propria regione".

Mentre cosa pensi di questa nuova proprietà, che si è presentata con l'intento di coprire tutti i debiti e ricostruire la squadra dal punto di vista del gruppo? Sinora si è parlato di uscite coi giocatori in scadenza e poco di entrate e i tifosi, pur rassicurati dalla società, sembrano preoccupati.

"La preoccupazione principale era quella di qualche settimana fa, con la situazione a livello federale e il rischio di partire dalla C. Sono contento che si sia superata. Poi si deve fare i conti con una categoria che è la B e dei giocatori che hanno dei contratti sopra la media. Credo sia normale che una nuova società, che tiene alla squadra, deve cominciare a limare sugli ingaggi, non può mettere debiti su debiti. Credo sia una cosa normalissima. Per quanto riguarda il campionato penso che chiunque, anche loro, sa che questa potrebbe essere una stagione di transizione, dovendo far quadrare i conti e nello stesso tempo fare una squadra abbastanza giovane con qualcuno un po' più grande che gli permette di fare un campionato per mantere la categoria e ripartire nel migliore dei modi. Era normale e prevedibile che conti e ingaggi soprattutto di determinati giocatori nessuna squadra poteva permetterseli con una retrocessione dalla A alla B. Forse il primo anno con il paracadute, ma dal secondo e terzo si va in difficoltà. Quindi bisogna fare dei calcoli e dei conti per mantere la categoria".

Quali sono le differenze tecnico-tattiche tra Delio Rossi e Pasquale Marino?

"Entrambi hanno alternato diversi moduli: Marino ha spesso fatto il 4-3-3, così come Rossi, che è di scuola zemaniana, ma entrambi poi hanno utilizzato anche il 4-3-1-2 o il 3-5-2. Ogni allenatore nasce con una stella, ma durante il campionate deve adattarsi al sistema di gioco dato dai giocatori. La priorità per Marino sarà quella di valutare, capire e valorizzare tutti i giocatori e poi, dopo aver valutato la rosa, cercherà di capire il modulo più adatto. Alla fine credo che gli allenatori devono cercare di far bene con la squadra che hanno".

In Serie A vedi ancora bianconero, con la Juventus che si sta ulteriormente rinforzando?

"Io dico sempre che la priorità di ogni società sia la sua forza. La Juventus negli anni ha detto di voler vincere la Champions, ma la prima cosa che ha fatto è proprio quella di rafforzare la società. Si sta rafforzando, ha fatto lo stadio, ha preso Cristiano Ronaldo e pian piano probabilmente riuscirà a vincerla. Però si dovrà lottare con le migliori squadre al mondo, quindi non sarà mai facile. Anche quest'anno il punto di riferimento in campionato sarà la Juve. Però finche non rinforzeremo le società con strutture, stadi e forza economica nei risultati e nei guadagni, non potremo mai competere realmente. E poi noi ci adattiamo alle correnti: una volta l'Ajax, una il Barcellona, una il Real Madrid. Io la penso diversamente: secondo me, più che guardare gli altri dovremmo pensare a seminare, e bene, per poi raccogliere. Se smantelli ogni anno la Champions non la vedi più".