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Il cuore Chievo batte forte: Lazio ko all'Olimpico, Champions lontana
Il calcio sa essere imprevedibile e il risultato dell'Olimpico di Roma, dove è appena terminata la sfida tra Lazio e ChievoVerona, lo conferma ancora una volta. I veronesi, retrocessi dall'ultimo turno di campionato, riescono a battere la Lazio, motivatissima a vincere visto il pari del Milan a Parma e i quattro punti che dividevano e continuano a dividere i biancocelesti dal quarto posto e dall'accesso alla Champions. Una competizione che rischia di rimanere stregata per la squadra di Inzaghi, che perde addirittura un punto nei confronti della squadra di Gattuso. Termina 1-2 per effetto delle reti di Vignato, Hetemaj e Caicedo.
RADU KO - La gara per la Lazio inizia con un tiro da fuori area di Immobile e un infortunio che costringe Inzaghi a "bruciare" un cambio: Stefan Radu è infatti costretto a lasciare il campo già dopo i primi 17 minuti di gioco per via di un infortunio alla caviglia sinistra, dentro Luiz Felipe. Il Chievo, pur in formazione ampiamente sperimentale e con la retrocessione matematica dallo scorso weekend, non molla un centimetro e mette anche in apprensione Strakosha con un tiro di Meggiorini dalla media distanza.
FOLLIA MILINKOVIC-SAVIC - La Lazio rimane in dieci a undici minuti dalla fine del primo tempo: dopo un reiterato fallo di Stepinski, il serbo scalcia il polacco sul corpo a pochi metri dall'arbitro Chiffi. Inevitabile il cartellino rosso diretto sventolato dal fischietto patavino. Una sciocchezza incomprensibile che evidentemente tradisce il nervosismo di una squadra chiamata a fare risultato senza se e senza ma dopo lo stop del Milan a Parma.
UNO-DUE CHIEVO - Inizio di ripresa shock per la Lazio, subito sotto di due gol: segna subito Emanuel Vignato, grazie ad un destro violento e preciso da fuori area che fa passare in vantaggio i veronesi. Ma non è finita qui: palla persa immediatamente dopo la battuta del calcio d'avvio, cross al centro e colpo di testa di Hetemaj che consente ai clivensi di raddoppiare immediatamente.
CORREA CAMBIA TUTTO - E' proprio il terzo cambio a cambiare la gara per la Lazio: nonostante la buona vena di Luis Alberto, la squadra fatica terribilmente a creare pericoli, la specialtà di Joaquín Correa. E' proprio l'argentino a inventare per Caicedo, che a venti minuti dalla fine riapre la gara con un tiro incrociato su cui Semper non può nulla. Ed è proprio sulla testa e sul destro del Tucu che capitano i palloni del 2-2: sul primo l'ex Siviglia è poco lucido, mentre sulla violenta conclusione è il palo a salvare la porta scaligera.
RADU KO - La gara per la Lazio inizia con un tiro da fuori area di Immobile e un infortunio che costringe Inzaghi a "bruciare" un cambio: Stefan Radu è infatti costretto a lasciare il campo già dopo i primi 17 minuti di gioco per via di un infortunio alla caviglia sinistra, dentro Luiz Felipe. Il Chievo, pur in formazione ampiamente sperimentale e con la retrocessione matematica dallo scorso weekend, non molla un centimetro e mette anche in apprensione Strakosha con un tiro di Meggiorini dalla media distanza.
FOLLIA MILINKOVIC-SAVIC - La Lazio rimane in dieci a undici minuti dalla fine del primo tempo: dopo un reiterato fallo di Stepinski, il serbo scalcia il polacco sul corpo a pochi metri dall'arbitro Chiffi. Inevitabile il cartellino rosso diretto sventolato dal fischietto patavino. Una sciocchezza incomprensibile che evidentemente tradisce il nervosismo di una squadra chiamata a fare risultato senza se e senza ma dopo lo stop del Milan a Parma.
UNO-DUE CHIEVO - Inizio di ripresa shock per la Lazio, subito sotto di due gol: segna subito Emanuel Vignato, grazie ad un destro violento e preciso da fuori area che fa passare in vantaggio i veronesi. Ma non è finita qui: palla persa immediatamente dopo la battuta del calcio d'avvio, cross al centro e colpo di testa di Hetemaj che consente ai clivensi di raddoppiare immediatamente.
CORREA CAMBIA TUTTO - E' proprio il terzo cambio a cambiare la gara per la Lazio: nonostante la buona vena di Luis Alberto, la squadra fatica terribilmente a creare pericoli, la specialtà di Joaquín Correa. E' proprio l'argentino a inventare per Caicedo, che a venti minuti dalla fine riapre la gara con un tiro incrociato su cui Semper non può nulla. Ed è proprio sulla testa e sul destro del Tucu che capitano i palloni del 2-2: sul primo l'ex Siviglia è poco lucido, mentre sulla violenta conclusione è il palo a salvare la porta scaligera.
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