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Lionello ManfredoniaTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
domenica 27 novembre 2022, 06:15Nato Oggi...
di Redazione TMW
fonte Wikipedia

Lionello Manfredonia

Lionello Manfredonia (Roma, 27 novembre 1956) è un dirigente sportivo ed ex calciatore italiano, di ruolo difensore o centrocampista.
Lionello Manfredonia cominciò a giocare nel ruolo di libero, per poi disimpegnarsi nel prosieguo della carriera anche come stopper o mediano.
La Lazio lo acquista all'età di 15 anni dal Boreale DonOrione, società della zona di Monte Mario in cui era stato formato e valorizzato dal tecnico Arnaldo Paradiso, pagandolo un milione di lire e strappandolo alla Juventus.
Assieme a Bruno Giordano, Stefano Di Chiara e Andrea Agostinelli conquista lo scudetto Primavera 1975/76.
Esordì in massima serie il 2 novembre 1975 nella gara contro il Bologna, non ancora diciannovenne. Diventa titolare dall'anno successivo. Dopo essere stato coinvolto nello scandalo del Totonero insieme ai compagni di squadra Cacciatori, Giordano e Wilson, a seguito del quale fu squalificato per tre anni e sei mesi, rientrò a giocare nella Lazio, all'epoca in Serie B, nell'autunno 1982, per il condono di due anni deliberato dalla FIGC dopo il successo della Nazionale italiana al Campionato mondiale di calcio 1982.

Manfredonia fu reimpostato come mediano incontrista e la Lazio riuscì a risalire nella massima serie. Con l'arrivo di Giorgio Chinaglia nelle vesti di Presidente, la Lazio si trovò a combattere fino all'ultimo per non retrocedere.
La stagione 1984/85 è un autentico calvario e già al girone d'andata la Lazio è spacciata; oltre al resto, la squadra paga i rapporti non più idilliaci tra Manfredonia e Giordano. Chinaglia abbandona la presidenza e per Manfredonia si aprono le porte di un'inevitabile cessione.

Nel 1985, al termine del campionato che determinò una nuova retrocessione per i biancocelesti, Manfredonia passò alla Juventus, con cui vinse una Coppa Intercontinentale nel 1985 e uno scudetto nel 1986.

Nel 1987 passò alla Roma per 3 miliardi di lire, ma fu contestato dai nuovi tifosi per il suo passato con la maglia biancoceleste. In Curva Sud si formò una componente di tifosi organizzata contro di lui, il GAM (Gruppo Anti-Manfredonia).


Il 30 dicembre 1989, nel corso di una gara allo Stadio Renato Dall'Ara contro il Bologna, si accasciò a terra al quinto minuto di gioco, vittima di un arresto cardiaco. Bruno Giordano, compagno di squadra ai tempi della Lazio e quel giorno avversario rossoblù, accorse per primo per prestargli soccorso.
Il massaggiatore della Roma, Giorgio Rossi, gli estrasse la lingua dalla gola, mentre i medici Alicicco e Naccarella gli praticarono il massaggio cardiaco e la defibrillazione. Trasportato d'urgenza all'Ospedale Maggiore di Bologna, si risvegliò due giorni dopo dal coma.
Nonostante la sua volontà di tornare a giocare, l'Istituto di Medicina e Scienza per lo Sport del CONI gli negò l'idoneità; Manfredonia scelse pertanto di ritirarsi nella primavera del 1990, all'età di 34 anni.

In carriera ha totalizzato complessivamente 289 presenze e 15 reti in Serie A e 36 presenze e 4 reti in Serie B.

Dopo 11 partite con la nazionale Under-21, il 3 dicembre 1977 esordì con la nazionale maggiore nella partita contro il Lussemburgo, giocando altre due gare contro Belgio e Spagna prima di venire convocato per il Mondiale del 1978. Manfredonia non scende mai in campo, ed a causa di alcune sue dichiarazioni ed a particolari atteggiamenti, entra in contrasto con Bearzot: per questo giocherà soltanto un'altra partita, contro la Turchia, dopo il Mondiale e due gare nella Nazionale B di Azeglio Vicini, di cui una da capitano, ed un'altra sempre con la Nazionale B nel 1979.