Da Cruz: "Il Parma è un club con una grande storia, lottiamo per la promozione"

La sconfitta di Cremona, ha dimostrato ancora una volta come la squadra crociata abbia un assoluto bisogno di una punta centrale in grado di aiutarla a risolvere il difficile rapporto con il gol. Nelle ultime quattro uscite in campionato, infatti, il Parma non è riuscito a segnare e per invertire la rotta e ricucire il distacco dalle prime della classe, i gialloblù sperano di poter contare al più presto anche su Alessio Da Cruz. Il giovane attaccante ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla propria carriera in Olanda e sulla sua nuova avventura a Parma al sito olandese voetbalzone.nl. Di seguito i passaggi più significativi dell’intervista: "In Olanda ho giocato col Dordrecht (cinque gol e quattro assist in 19 partite, era in prestito dal Twente. ndr) e non è sempre stato facile. Ora gioco per un club famoso come il Parma... d'altra parte mi sono sempre mantenuto fiducioso nonostante alcuni periodi difficili e sono riuscito ad arrivare sino a qui. Ho sempre saputo di avere delle potenzialità, ma quel potenziale non era apprezzato al Twente. Ho passato tutta la mia infanzia lì, ma ho avuto delle difficoltà nel passaggio dal calcio giovanile al calcio professionistico. Nonostante questo, Alfred Schreuder ha sempre avuto molta fiducia in me e mi ha fatto debuttare contro l’Ado Den Haag, poi ho giocato male contro lo Zwolle e sono finito in panchina. Non ero molto preoccupato perchè sapevo che l'allenatore vedeva il mio potenziale. I risultati, tuttavia, non arrivavano e Schreuder fu esonerato".

Poi il passaggio in prestito al Dordrecht: "E' stato il peggior passaggio che potessi fare dopo il Twente, l'unica cosa positiva che mi rimane è aver conosciuto Marco Boogers. Mi ha sempre sostenuto e ha sempre avuto fiducia in me. Per il resto era tutto molto amatoriale. Per esempio, le strutture erano terribili. Tuttavia non ho perso la fiducia e sono riuscito a giocare delle belle partite

L'Italia: "Alla fine Novara è stata la miglior scelta che potessi fare. Non sapevo cosa aspettarmi perchè non conoscevo bene la serie B italiana e non conoscevo nemmeno i compagni di squadra... Sono stato benissimo lì, con compagni di squadra piacevoli ed un allenatore (Eugenio Corini, ndr) che ha avuto fiducia in me. L'obiettivo della squadra era giocare per i playoff ma dopo una buona partenza abbiamo perso troppi punti e il gap dalle prime è aumentato. Con il Parma ora lottiamo per la promozione. L'Arsenal? Diversi scout, incluso il capo, sono venuti a vedere le mie partite negli ultimi mesi. Sono stato informato che le loro relazioni erano positive. Erano molto interessati. Son stato sorpreso di questo interessamento? Sì, gioco in serie B e un anno fa al Dordrecht qualche volta finivo in panchina o non venivo neppure convocato... essere accostato a grandi club europei è stata una grande sorpresa per me, ma so cosa posso ancora fare e quelle che sono le mie potenzialità. Se continui a fare bene nel calcio possono succedere cose folli. Ma il Parma è stato molto concreto e nel giro di due tre giorni ha concluso l'operazione. Mi sono subito trovato bene a Parma che è un grande club con una grande storia. Contro il Livorno era la mia prima partita ed ero un po' nervoso perchè mi aspettavo molto da me. Personalmente sono soddisfatto dell'esordio ho avuto alcune possibilità di segnare grazie a buoni inserimenti ma forse le ho fallite a cause della tensione. Quando giocherò in campionato sono sicuro che non fallirò".