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Un anno cinese - Dal riacquisto del Centro di Collecchio a un mercato al risparmio
martedì 23 ottobre 2018, 18:32News
di Giuseppe Emanuele Frisone
per Parmalive.com

Un anno cinese - Dal riacquisto del Centro di Collecchio a un mercato al risparmio

Se abbiamo già raccontato brevemente quel che è stato l'anno a Parma di Jiang Lizhang dal punto di vista sportivo, probabilmente è ancora più interessante ripercorrere ciò che è stato dal punto di vista societario. Sì, perché effettivamente è stato un anno piuttosto denso di avvenimenti, in cui l'uomo d'affari cinese ha cercato di dare il suo contributo a una riorganizzazione societaria.

Innanzitutto, c'è stata un'interessante partnership con Hernan Crespo, fondamentale nelle fasi embrionali dell'arrivo dei cinesi a Parma. Proprio il campione argentino ha fatto da tramite per Lizhang, permettendo il suo insediamento in Emilia. Lo stesso Valdanito ha avuto il ruolo di "ambassador" del Parma nel mondo. Del resto, Lizhang ha dato prova di tenere molto ai rapporti e ai contatti con l'estero: lo ha dimostrato la nomina di Antonio Cordon a supervisore dell'area tecnica di Hope Group, ramo sportivo di Desports, con l'obiettivo di operare in sinergia con tutti i club sotto il controllo del gruppo cinese. Insomma, si è cercato di dare maggiore respiro internazionale al Parma, pur se sul mercato non sono arrivati tanti esempi in tal senso.

La mossa più importante avvenuta nell'anno di Lizhang dal punto di vista societario va però riconosciuta nella riacquisizione del Centro Sportivo di Collecchio. Il Parma è così tornato ufficialmente a casa, dopo che il fallimento l'aveva anche privato del suo centro sportivo per eccellenza. Va detto anche che la società avrebbe riacquistato tranquillamente il centro pur senza Lizhang in squadra.

Il riacquisto di Collecchio, tuttavia, va un po' a cozzare con i pochi investimenti fatti in sede di mercato. Pur con tutte le attenuanti del caso (soprattutto per via dell'estate tribolata del caso WhatsApp), la società non ha stanziato troppi fondi sul mercato, e il ds Faggiano, per vari motivi, ha dovuto fare i salti mortali per consegnare una squadra competitiva a Roberto D'Aversa. Tuttavia, i risultati hanno dato ragione finora a questo tipo di mercato al risparmio: la squadra sta facendo bene, ha una sua identità, e sembra del tutto in grado di centrare una salvezza pressoché tranquilla. Oltretutto sono arrivati (ripetiamo: con pochi soldi) giocatori interessanti in chiave futura (Stulac su tutti) e anche campioni da rigenerare (Gervinho), ma lì probabilmente i meriti sono soprattutto del direttore sportivo.

Sempre da un punto di vista societario, bisogna analizzare l'aspetto della presenza concreta di Jiang Lizhang a Parma. L'ultima è stata proprio pochi giorni fa, nel match contro la Lazio, con tanto di sciarpa gialloblu al collo per l'ormai ex presidente crociato. Non che le apparizioni di Lizhang allo stadio siano state molte, anzi: c'era per Parma-Bari (decisa da un gol di Gagliolo), ma anche per la sconfitta in trasferta con la Cremonese (gol di Cavion). Per il resto, Lizhang non è che si sia fatto vedere molto: poche anche le dichiarazioni a partire da quel 15 novembre, in cui si lasciava trasparire emozione ed entusiasmo, ma anche un senso di accortezza negli affari e una voglia di non fare il passo più lungo della gamba. Sensazione che è diventata realtà nel momento in cui si è visto come il Parma abbia condotto, come abbiamo detto, un mercato abbastanza risparmiatore (anche se, va detto, molti prestiti sono onerosi, e i riscatti di alcuni giocatori non erano certo gratuiti, ndr). Nel complesso: Lizhang può definirsi soddisfatto per i risultati raggiunti in quest'anno di presidenza, avendo raggiunto degli obiettivi di un certo peso sia dal punto di vista sportivo, che da quello societario. Forse, però, alla fine è giusto così: il Parma è rinato con l'idea di un attaccamento e radicamento particolare nel territorio, e tale legame è giusto che vada avanti.