Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / parma / Interviste
Schiappacasse: "Conosco Parma e la sua storia. Non ci ho pensato due volte, è un grande passo per me"
giovedì 21 febbraio 2019, 14:20Interviste
di Alessandro Tedeschi
per Parmalive.com

Schiappacasse: "Conosco Parma e la sua storia. Non ci ho pensato due volte, è un grande passo per me"

E' tempo di presentazioni in casa Parma, ed oggi è toccato a Nicolas Schiappacasse, talento uruguaiano arrivato in prestito per 18 mesi dall'Atletico Madrid. La prima domanda posta al giovane crociato è stata dunque sulla partita di ieri sera tra Atletico Madrid e Juventus: "Ho visto la partita ieri sera, ho rivisto la squadra che conosco. Mi ha fatto piacere che abbiano vinto. Hanno fatto gol i miei compagni di Nazionale Godin e Gimenez, sono molto contento perché l’Atletico ha battuto una squadra forte come la Juventus e non era affatto facile. Sono molto felice per questo risultato".

Come è nata l'idea Parma?
"Conosco il Parma e conosco i suoi giocatori con una storia fatta di vittorie. Non ci ho pensato un attimo quando sono venuto a conoscenza di questa opportunità. Fin da bambino seguo il calcio italiano, non ci ho pensato due volte, sono molto felice di essere approdato in un club così importante. Il Parma rappresenta un grande passo per la mia carriera, la Serie A è un campionato molto appassionante con il quale voglio misurarmi. Approdare in quello che per noi in Uruguay è stato considerato da sempre come "il calcio" è fantastico, in Sudamerica "il calcio" è il campionato italiano, è il più conosciuto. Darò tutto me stesso per migliorare". 

Qual è il tuo ruolo preferito?
"Mi piace giocare come mezza punta, la velocità è uno dei miei punti forti, quindi non mi dispiace partire anche dall’esterno. Amo giocare con i compagni, senza cercare la giocata personale. Mi piace stare in mezzo al gioco, adesso sto conoscendo la fase difensiva. Fisicamente sto bene, posso usare entrambi i piedi senza problemi“.

Cosa ti aspetti da questa esperienza?
"Dal punto di vista personale mi aspetto di trovare qualche gol e di giocare più minuti possibile per aiutare questa squadra. Viene prima la squadra e poi le gioie personali. L’obiettivo comune è quello di salvarsi, ed è la cosa più importante. Il Parma è un club storico che merita di giocare sempre in prima divisione. Sono molto contento di essere a Parma e voglio aiutare questa squadra".

Hai scelto il numero dieci:
"Mi hanno chiesto con quale numero volevo giocare, il dieci è quello a cui sono più affezionato. Erano disponibili la 7, l'11 e la 10: ho scelto quella che ho sempre utilizzato. Non per essere supponente, ma mi è sempre piaciuto come numero sin da quando giocavo in Uruguay". 

Come ti trovi con il nuovo mister?
"Non ho ancora parlato con mister D’Aversa in maniera approfondita, è il mio secondo allenamento ma l’idea che ha di calcio è quella che piace anche a me: dare una mano in difesa e ripartire molto velocemente in verticale. Mi piace e credo possa piacere a tutti gli attaccanti. Io punto sul dribbling e la velocità, può essere il calcio adatto alle mie caratteristiche. Io intendo ogni allenamento come una partita, voglio prepararmi al meglio. Fisicamente mi sento bene, se l’allenatore mi fa giocare, un minuto o quello che ritiene, io darò il 100%. La convocazione già mi basterebbe, è l'allenatore che decide e io sono a disposizione".

Il ds dell'Atletico è Andrea Berta, hai parlato con lui?
"No, ci hanno parlato i miei agenti. Lo ringrazio per avermi portato all'Atletico, la sua carriera parla per lui".

In Italia si parla molto di garra:
"Me lo avevano detto che è una parola entrata nel vocabolario italiano. Cavani e Suarez sono giocatori che vogliono sempre vincere e questo anche significa garra, loro ne hanno molta. Il calcio italiano è simile al nostro in Uruguay, ma un po' più tattico. Questa esperienza sarà fondamentale per la mia crescita".