Due anni fa: quando la vittoria con la Fiorentina fu sinonimo di salvezza

Era il 19 maggio 2019 e il Parma scendeva in campo al Tardini contro la Fiorentina. In palio c'erano punti pesanti, con entrambe le squadre impegnate nella lotta per non retrocedere: il Parma a 38 punti e la Fiorentina, un po' più tranquilla, a 40. Dietro di loro il Genoa a 36 e l'Empoli a 35. Era la penultima giornata del campionato e una vittoria contro la viola avrebbe dato al Parma la matematica salvezza, nell'anno in cui, per la terza volta nella sua storia, giocava il ruolo della neopromossa in Serie A. La cornice era quella delle grandi occasioni, la temperatura per niente alta (considerando che si trattava di un pomeriggio di maggio), e c'era una folta presenza sugli spalti, anche dalla parte dei tifosi ospiti. Pronti-via e palo di Gervinho dopo pochi minuti. Sul finire del primo tempo secondo legno per i crociati, con la traversa di Gagliolo sugli sviluppi di un corner: insomma, Parma vivo, ma senza i favori della dea bendata. A inizio ripresa, però, la fortuna comincia a girare dalla parte dei crociati.

Iniziativa notevole di Chiesa sulla destra e Sepe che smanaccia come può sul palo. 2-1, ma solo per il conto dei legni, che diventa 2-2 a poco più di dieci minuti dalla fine col palo colpito dal difensore della Fiorentina Milenkovic. La svolta a dieci dalla fine: punizione ben calciata da Scozzarella, pallone che arriva al centro dell'area in direzione di Iacoponi e Ceravolo, ma tra i due svetta Gerson che indirizza il pallone nella propria porta. Esplode il Tardini, 1-0, fischio finale e Parma salvo. Sono passati quasi due anni, le cose sono cambiate, gli interpreti anche. Ma la lotta per la salvezza passa anche da gare come quella che abbiamo appena ricordato. Gara nella quale il cuore fece davvero la differenza.