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Giorgio Squinzi, una vita tra lavoro e sport. Per non smettere di pedalareTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 2 ottobre 2019, 22:45Serie A
di Andrea Losapio

Giorgio Squinzi, una vita tra lavoro e sport. Per non smettere di pedalare

"Non smettere mai di pedalare". Era l'idea di Giorgio Squinzi, patron del Sassuolo dal 2002 e grandissimo tifoso del Milan. Non c'era solo il calcio nella sua vita al di fuori dell'industria.

MAPEI NEL CICLISMO - Passione nata dal padre Rodolfo, professionista in questo sport, è con quello che debutta nel mondo sportivo, nel 1993. Vince il Giro d'Italia e la Vuelta d'Espana con Tony Rominger, oltre alle classiche con Bettini, Museeuw, Bartoli, Tafi, il compianto ct Ballerini e Bortolami. Sei volte al vertice della classifica a squadre della UCI, la squadra con il budget più alto nel mondo ciclistico.

SASSUOLO 2002 - Situazione diversa rispetto a quella attuale, nel 2002, per i neroverdi. Usciti vincitori contro il Faenza negli spareggi di C2. Giorgio Squinzi diventa il proprietario del Sassuolo, con risultati che arrivano di lì a poco. Nel 2008 viene raggiunta la Serie B, fino al 2012-2013 quando il primo posto permette l'approdo in Serie A. Nel 2016-17 la qualificazione in Europa League, fino ai gironi e l'esperienza al San Mames di Bilbao.


NASCITA DI UN IMPERO - Nel 1969 si laurea in chimica industriale all'Università di Milano, l'anno successivo - con il padre - fonda la Mapei, aprendo l'attività a tutti i materiali per l'edilizia, non solo collanti. In un ventennio l'azienda diventa leader nella produzione di adesivi e chimici per l'edizilia, 6000 dipendenti e 59 stabilimenti dislocati in tutto il mondo. Nel 1976 prende in mano la società, il fatturato esplode per una cifra pari a 1,6 miliardi di euro. Nel 1978 apre il primo stabilimento in canada.

FUORI DALLO SPORT - Viene nominato Cavaliere del Lavoro nel 1998, in Belgio diventa "Commandeur de l'Ordre de la Couronne". Nel 2002 riceve la laurea ad honorem in Ingegneria Chimica del Politecnico. Nel 2012 diviene il nuovo presidente di Confindustria - dopo esserne stato vice per dodici anni - succedendo a Emma Marcegaglia e battendo Alberto Bombassei per 11 voti. A fine marzo 2016 lascia il vertice di Confindustria dopo la scadenza del suo mandato.

Squinzi era malato da tempo, ma questa sera si è spento dopo una vita di lavoro e di successo, in qualsiasi cosa abbia fatto.