Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / parma / Altre Notizie
Dunga: "In Brasile epidemia diventata guerra politica. Le favelas rimangono un problema"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
mercoledì 8 aprile 2020, 17:57Altre Notizie
di Luca Bargellini

Dunga: "In Brasile epidemia diventata guerra politica. Le favelas rimangono un problema"

Ospite dei microfoni di Radio Toscana Carlos Dunga, ex capitano del Brasile campione del mondo nel 1994 oltre che giocatore della Fiorentina, ha rilasciato alcune dichiarazioni: “La donazione di 20 tonnellate di cibo a favore dello stato del Rio Grande do Sul per il sostegno alla popolazione durante il Coronavirus? E’ una cosa che faccio da oltre 20 anni – ha detto Dunga - attività di assistenza per persone in difficoltà, bambini, anziani, ospedali. Quando giocavo a Firenze il titolare del Bar Marisa mi portò in ospedale a trovare persone che erano in difficoltà, una volta tornato in Brasile mi sono ricordato di questa cosa e ho deciso di dare una mano anche io. Con il Coronavirus in Brasile abbiamo una situazione diversa, più complicata perché tante persone fanno lavori giornalieri e non potendo adesso lavorare non hanno da mangiare. Sono in difficoltà anche le strutture per anziani e bambini. Ho coinvolto vari amici che sono titolari di supermercati e padroni di aziende e insieme a Tinga e D’Alessandro, ex giocatori dell’Internacional di Porto Alegre, metteremo a disposizione altre 10 tonnellate di cibo”.

Come vive il Brasile questa pandemia?
“In Brasile è una situazione particolare anche perché il paese è molto vasto e la gente non conosce ancora bene cosa sia questo virus. È diventata anche una guerra politica invece di concentrarsi sul problema del virus e risolvere i problemi della gente. Poi c’è il problema delle favelas, dove le case sono piccole e abitate magari da 10 persone. Sono state chiuse tutte le aziende però le persone nelle favelas la vita continua normalmente perché non arrivano notizie precise”.

Come stai vivendo la situazione italiana?
“Ho ancora tanti amici in Italia e ho seguito con apprensione cosa succedeva, ho parlato con alcuni di loro - come Amoroso che sta a Udine - per avere aggiornamenti. Mi dispiace molto per questa situazione che sta vivendo il paese. Il mio augurio è che l’Italia ritorni come prima e credo che la gente ne uscirà molto più forte.”


Quando e come ripartirà il calcio?
“Il calcio dà felicità alle persone, ma ora l’obiettivo è salvare vite. Fino a che non c’è un controllo preciso della situazione il calcio passa in secondo piano. Dopo potremo cominciare a pensare anche a come ripartire, anche senza pubblico facendo solo vedere le partite in tv, sarebbe comunque una distrazione per le persone anche se non è la cosa ideale”.

La Fiorentina?
“Commisso ha portato entusiasmo, è un presidente sanguigno come piace ai fiorentini. È attaccato alla squadra, ha sempre la battuta pronta. Questo ha dato un nuovo entusiasmo a Firenze e speriamo che nei prossimi anni possa fare una grande squadra per vincere e far divertire i tifosi”.