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Haaland e Pogba. Ma anche la Superlega e la battaglia con la FIFA. Raiola a 360° su ASTUTTO mercato WEB
sabato 1 maggio 2021, 12:15Serie A
di Daniel Uccellieri

Haaland e Pogba. Ma anche la Superlega e la battaglia con la FIFA. Raiola a 360° su AS

Lunga intervista a Mino Raiola sulle colonne di AS: il noto agente ha parlato di tutto, dal futuro di Haaland e Pogba, al progetto Superlega, passando anche per la sua battaglia contro la FIFA.

Come è davvero Haaland?
"Come tutte le stelle, il calcio viene prima e poi tutto il resto. Cristiano Ronaldo e Ibrahimovic hanno fatto del calcio il centro della loro vita. Haaland non sa quali sono i ristoranti a Dortmund, studia molto come migliorare, si allena duramente. Alla fine, i grandi campioni, per me, sono le persone più semplici".

Haaland ha detto dove vuole giocare il prossimo anno?
"No, e non mi interessa adesso. Deve dirmelo quando è tutto chiaro così io posso fare un progetto. Quello che sappiamo oggi è che la dirigenza del Borussia Dortmund ha parlato molto seriamente con noi e ci ha ribadito che non hanno nessuna intenzione di venderlo".

Non vogliono venderlo quest'estata?
"Questo è quello che hanno detto. Vedremo se quel desiderio resiste fino al 1° settembre"

Tutto passa dalla qualificazione in Champions del Borussia Dortmund?
"Questo lo dite voi. Possiamo immaginare tante cose. Oggi la posizione ufficiale del Dortmund è questa, ma io ho un'altra posizione. Se si presenta una buona opportunità che faccia tutti contenti, la metteremo sul tavolo".

Come trovare il momento giusto per cambiare squadra?
"Nessuno lo sa. Restare è un rischio, andarsene anche".

C'è qualcosa di firmato per facilitare la partenza di Haaland nel 2022?
"Nella mia agenzia ci sono regole come quelle di uno studio legale. Se un calciatore vuole parlare di certe cose è libero i farlo, io non posso e non voglio. Anche perché non è importante".

Non è importante?
"La volontà di un giocatore è più importante della clausole. Ibra non aveva clausole, neanche Pogba"

Haaland è più adatto alla Premier o alla Liga?
"Haaland è interessato solo a due cose. Segnare gol, perché ha quell'ossessione positiva come Cristiano Ronaldo o Ibra, e vincere titoli. Sceglierà ovviamente una soluzione che gli permetta di fare entrambe le cose. Quando arrivano grandi club com Barcellona e Real Madrid è molto difficile dire no. Il PSG sta entrando in questo gruppo di grandi squadra, il City sta cercando di arrivarci, la Juve c'è sempre stata. Anche il campionato che giocano dove giocano è importante: il PSG gioca nel peggior campionato fra quelli maggiori. La Bundesliga è più attraente, ma vince sempre il Bayern. In Spagna ci sono tre candidate al titolo".

Il Real Madrid può permettersi Haaland?
"Non lo so, non ho studiato le loro finanze, ma penso di sì. Penso che tutti possano permetterselo. Ma la domanda è un'altra: il Madrid può permettersi di non comprare Haaland? E il Barça?"

Il Barcellona è in grosse difficoltà economiche
"È complicato ma non impossibile. Questo è il lavoro che devono fare i vertici di un club. Vale sia per le squadre che per i giocatori: passa un treno e devi farti la domanda: lo prendi o non lo prendi?"

Il Real Madrid sembra più interessato a Mbappé
" Mbappé ha un altro anno di contratto. Il PSG può fare due cose. O resta fino alla scadenza, come ha fatto il Borussia con Lewandowski anni fa, che è una posizione molto coraggiosa, oppure può venderlo ora. Dipende dalla società, dal calciatore"

Il futuro di Haaland al Real Madrid dipende da Mbappé?
"Il futuro di un calciatore non dipende mai da un altro calciatore. Dipende da se stesso. Nei grandi club possono convivere grandi campioni come Messi, Nerymar e Ronaldinho. Non vedo perché Haaland non possa giocare insieme a Mbappè. evi sapere che nei grandi club possono convivere Messi e Neymar, o Ronaldinho con altri grandi. Se Haaland può stare con o senza Mbappé… I grandi calciatori stanno sempre insieme.

Haaland è pronto per una grande squadra?
"Lo ha dimostrato. Devi lasciare parlare il mercato".

E il mercato cosa dice?
"Che è pronto".

Quante grandi squadre hanno chiamato per Haaland?
"Tutti i grandi club lo vogliono".

Haaland andrà dove verrà pagato di più?
"No, no ... Il mio lavoro è massimizzare il ritorno finanziario del giocatore, ma deve esserci un progetto importante. Non puoi comprare un calciatore così senza avere un'idea o un progetto per il futuro. In questo, il Real Madrid e il nuovo Barcellona sono cambiati molto. Hanno spesso comprato giocatori per poi farli partire dopo poco tempo".

Il Real Madrid è in un momento cruciale, deve ricostruire la squadra
"Ed è fondamentale scegliere bene. Il cambiamento del Real deve durare 10 anni ed è per questo che Haaland è importante, perché è molto giovane, ma allo stesso tempo ha già l'esperenzia di un top player. È lo stesso discorso per Mbappé. Ora hai l'opportunità di acquistarli per i prossimi dieci anni. Questo è successo con Cristiano o Messi. Quando sono in una grande squadra, non li lasciano andare.


Cosa attira di più Haaland?
"Essendo scandinavo, ha sempre avuto Ibra come esempio. Zlatan ha fatto grandi cose per i paesi nordici. Non ci sono stelle lì perché il paese stesso non le accetta. Sono tutti gentili e tranquilli. Non puoi andare con una Ferrari a Molmoe. Zlatan ha insegnati alle persone che puoi essere quello che vuoi ed è quello che ha imparato Haaland. Saper di poter essere quello che vuole".

Che rapporto ha con Florentino Perez?
"Non ho un gran rapporto con lui. Mi piace parlare con i direttori sportivi, a meno che un presidente non abbia funzioni simili. Penso a Gino Pozzo, che è presidente, direttore sportivo, allenatore, attaccante e difensore centrale. Poi ci sono altri cosi, come Agnelli che è un amico e ci parliamo un paio di volte l'anno anche su altri argomenti. Ma alla Juve tratto con Paratici, come al Milan tratto con Maldini".

Quale sarà il futuro di Pogba?
"La cosa importante ora è sapere cosa vuole fare il Manchester United, quale progetto propone a Pogba. Paul vuole vincere titoli e vincere la Champions. Vedremo dove sarà possibile farlo, se al Manchester United o in altri club".

Perché Pogba non è al Real Madrid?
"È una domanda da fare al Real. È molto difficile per club come United e Real Madrid trattare il trasferimento di un grande giocatore, perché i club forti non vogliono vendere giocatori forti ad altri club forti. E non voglio mentire, il Real ha sempre affascinato Pogba, che sogna di lavorare con Zidane, il suo idolo da ragazzino".

È ancora possibile?
"Non lo so, penso che nulla sia impossibile. Se domani il Real Madrid proponesse lo scambio Hazard-Pogba? È solo un esempio, ma se tutte le parti sono d'accordo, perché no?"

Come è cambiato il lavoro dell'agente in quasi 30 anni?
"Oggi il calciatore ha una forza economica insolita. E ha bisogno di essere protetto in molte aree. Oggi il calcio non è solo uno sport, è un'industria. Alla gente non piace dirlo, perché non è romantico, ma è la verità. Prima il calcio era solo calcio. Nel mio caso particolare, penso di essere una parte importante del Calciomercato, per le cose di cui parlo ai giocatori, per le cose che faccio ... In America il Calciomercato si chiama Draft, ed è la cosa più importante del gioco, è uno spettacolo. Oggi si può parlare di calcio solo domenica, quando c'è una partita. E se ritiri il Calciomercato dall'industria del calcio, togli il 60% e ti resta solo il gioco".

L'immagine dell'agente è quella di una persona che non ha fatto nulla e si è riempita le tasche
"Bene, è un'idea molto sbagliata. In quella grande piramide formata dai calciatori, solo pochi diventano professionisti, ma fanno parte di un settore molto complicato. Pensa a quando Ibrahimovic è andato al Barcellona. Fa parte della vita, può succedere che le cose vadano male..."

Cosa è successo con Guardiola?
"Penso che sia un grande allenatore. Non odio nessuno e non lo trovo antipatico perché non lo conosco di persona. Non mi è piaciuto quello che ha fatto con Zlatan, ma ormai fa parte del passato".

Qual è la sua idea sul progetto Superlega?
"Ho la mia idea, che è radicalmente diversa dalle altre. Ho sempre condotto una battaglia contro la FIFA, contro questa mentalità monopolistica che non mi piace. Non abbiamo bisogno della FIFA per giocare a calcio. Ma la mia grande osservazione sulla Superlega è che gli organizzatori volevano fare a meno della Champions League per giocarci. È stato questo l'errore. La Ferrari può andare con una macchina in Formula 1 e con un'altra a LeMans. Perché il Real Madrid non giocare in Champions League e in Superlega? Sarebbe stato l'esperimento più meraviglioso della storia del calcio. Organizza due tornei, Champions e Superlega, e lascia che sia il pubblico a decidere quale preferisce. Se possedessi un club, vorrei che la mia squadra giocasse in Superlega e anche in Champions League. E ovviamente nei campionati nazionali. Per i calciatori sarebbe un bene, e anche per i tifosi. Quella competizione costringerebbe gli organizzatori a realizzare tornei davvero attraenti. Oggi, e qualcuno vuole guardare il calcio ai massimi livelli, ha solo la Champions League"

Quindi, è molto favorevole...
"Ho guardato con incredulità le proteste per le strade della gente. Erano proteste contro qualcosa che non era stato ancora spiegato. Hanno protestato contro la sensazione di una competizione chiusa. Ma la Superlega non dovrebbe essere un obbligo no? Se vuoi vederla vai avanti, se non vuoi non pagare per vederla".

Non crede che la Superlega significhi vendere il calcio d'élite agli americani?
"Perché gli americani comprano i club in Europa? Perché gli europei non li comprano? Perché qui ci sono soldi, ma non c'è un tale spirito di investimento nello sport. Se compri un club in Europa, per le persone e per le banche sei pazzo. Un americano, invece, compra il club con un'idea, con l'idea di business, di economia, come hanno comprato il Liverpool o lo United. Puoi comprare un club come lo United, ma non puoi avere la loro mentalità americana. E la realtà è che MLS, NFL o NBA sono organizzate in questo modo... Quelle persone che hanno protestato per strada, odiano l'NBA? La Formula 1 è aperta?

Non crede che la Superlega metterebbe fine ai campionati nazionali?
"Falso. Sono la stessa Champions League e il Fair Play Finanziario ad aver creato le differenze tra grandi e piccoli club. Il motivo è semplice. Nel caso della Spagna, sono quasi sempre le stesse sei squadre che entrano nelle competizioni europee: Real Madrid, Atlético, Barcellona, ​​Siviglia, Villarreal, Valencia. Sono sempre queste squadre a spartirsi i milioni che arrivano ogni dalla Champions e dall'Europa League. E il divario con gli altri sta diventando sempre più grande.

Giocare due tornei non diventa un problema dal punto di vista del calendario?
"Dimmi quanti giocatori hanno in rosa il Barcellona o il Real Madrid. I club oggi hanno un problema, che hanno più giocatori di quelli che possono entrare nella squadra. L'Unica regola da mettere sarebbe quella di non poter cambiare una stella da un torneo all'altro. L'obbligo dovrebbe essere quello di fornire l'elenco di chi gioca quella competizione prima dell'inizio. Ciò consentirebbe ai club di definire una strategia a quale competizione vogliono dare più importanza e persino di ingaggio determinati giocatori per giocare a ciascuna di quelle competizioni. Un club dovrà pensare: acquisto Ibrahimovic per giocare la Champions o la Superlega?"

La FIFA è nel momento più debole della sua storia?
"Per me c'è una cosa importante, è un'organizzazione che è già caduta in diversi scandali. Se uno cade una volta, va bene. Ma se gli scandali sono sempre gli stessi ogni quattro o cinque anni, non è più un incidente, è già un modo di essere. Siamo d'accordo che queste persone ci governano? È totalmente pazzo. Il problema è se abbiamo un diritto o se ti fanno un favore. Non è possibile per la FIFA decidere chi giocherà o meno un Mondiale in base al fatto che tu faccia qualcosa di carino o meno ai loro occhi. Stiamo parlando di un'organizzazione molto opaca e chiusa".

Un calcio senza FIFA? Quale modello propone?
"La grande forza del calcio è che sopravvive nonostante la FIFA (ride). Credo che il calcio stesso dovrebbe creare una piattaforma per sistemare i suoi affari a tutti i livelli e che la FIFA discuta democraticamente di cose generali come le regole del calcio, le porte più grandi, il fuorigioco..."

Perché pensa che vogliano regolare l'attività degli agenti?
"La FIFA deve risolvere molti problemi e per farlo ne crea altri. D'altronde è sempre più chiaro che quelli che hanno la vera forza nel calcio sono i giocatori, perché sono loro che generano tutto, e quindi vogliono ridurre la loro forza"

C'è chi dice che gli agenti hanno troppa influenza
"Dire che "buttiamo via" i soldi del calcio è se Kim Jong-un dicesse che la Corea del Nord è il miglior paese del mondo. Se affermi questo teorema o sei pazzo o sei molto stupido. Non sanno com'è il calcio. Ok, limiteremo anche gli stipendi, i trasferimenti e biglietti per le partite dei calciatori. Perché la FIFA aumenta i soldi degli sponsor, dei diritti televisivi ogni anno? Perché non limitare anche questo?

E il discorso dell'eccessiva influenza?
"Il compito di un agente è proteggere il più possibile gli interessi dei calciatori. E quello dei direttori sportivi difendere gli interessi delle società. È come comprare una Rolls Royce e non pagare un autista. Oppure compra un aereo e non assumere un pilota. È totalmente folle. Facciamo parte del calcio. Ovviamente non sono mai andato a una trattativa con una pistola sul tavolo. Se esistiamo è perché i giocatori hanno bisogno di noi e anche i club hanno bisogno di noi".