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Cristiano Ronaldo - Il motore di una Ferrari impiantato su un'utilitaria

Cristiano Ronaldo - Il motore di una Ferrari impiantato su un'utilitaria
venerdì 27 giugno 2014, 07:002014
di Raimondo De Magistris

Cinquantuno gol in 47 gare ufficiali. Titolo di Pichichi nella Liga e capocannoniere della Champions League per la seconda volta consecutiva. Una Coppa del Re in cassaforte insieme alla decima, trofeo conquistato dopo anni di continui tentativi andati a vuoto. La stagione di Cristiano Ronaldo con la casacca del Real Madrid ha rasentato la perfezione. Il fuoriclasse portoghese è stato di gran lunga il migliore calciatore degli ultimi dieci mesi, meglio anche del rivale Lionel Messi. CR7 con l'arrivo di Bale e la conferma di Benzema ha composto un tridente letale, devastante per tutte le difese avversarie. La pulce argentina, invece, con Neymar non ha ancora trovato la giusta intesa. E non è un caso se entrambi si stanno esaltando maggiormente nelle rispettive nazionali, stelle indiscusse di Argentina e Brasile.
Con l'arrivo di Ancelotti, insomma, per Ronaldo tutto è filato per il verso giusto. In Liga si poteva fare qualcosa in più, certo, ma l'occasione per trasformare un'annata straordinaria in leggendaria doveva essere il Mondiale. Una competizione a cui CR7 ha preso parte con l'onere e l'onore di essere il migliore calciatore al mondo.

Inserito in una buona squadra che giocava tutta al suo servizio, Ronaldo doveva essere la stella in grado di trascinare il Portogallo verso mete mai raggiunte. In fondo, l'esperienza e la maturità erano tutte dalla sua parte, così come la squadra costruita ad hoc per servire il suo talento.
Tutto perfetto, insomma, se non fosse per una condizione fisica sempre più approssimativa con l'avvicinarsi della grande kermesse a causa dei problemi al ginocchio sinistro e, soprattutto, di un passaggio dal Real Madrid al Portogallo che ancora una volta s'è rivelato traumatico: da una Ferrari a un'utilitaria da un giorno all'altro. Il lento e a tratti estenuante possesso palla del Portogallo mal si sposa con le caratteristiche di CR7 abituato a correre e ragionare a velocità doppia. Una differenza di passo che ha portato l'asso lusitano a giocare praticamente da solo. Testardi e ripetuti uno contro tutti che non hanno portato alcun risultato. Contro la Germania una prestazione anonima contro una squadra nettamente superiore, contro gli USA solo un assist vincente allo scadere per prolungare l'agonia fino alla sfida col Ghana, la partita migliore con gol vittoria, ma anche quella della definitiva eliminazione. Tre partite prima dell'addio da un Mondiale disputato nel più totale anonimato. Per sua fortuna, dalla prossima gara la Ferrari tornerà a disposizione.