A rischio la stagione delle corse campestri in Umbria? Una lettera evidenzia il problema all'attenzione della Fidal e dei giudici

Continua a tenere banco la questione delle gare giovanili di atletica dopo il caso dell'annullamento della Straperugia. Contribuendo costruttivamente ad alimentare il dibattito sulla questione, visto lo scarso interscambio di opinioni del sistema, pubblichiamo una lettera pervenutaci (via mail a redazione@perugia24.net) per sollevare ai vertici federali la questione. “Per la prima volta domenica a Perugia è stata presa la decisione di rinviare una gara giovanile per il maltempo appena pochi minuti prima dell'inizio – si legge in una lettera firmata – nonostante la pioggia non fosse torrenziale e in via di diminuzione, tanto da smettere poco dopo l'orario delle prima partenze. Le condizioni di mancata tutela dell'incolumità non vi erano assolutamente, correndo su sfondo asfaltato, con temperatura non fredda e senza vento o altro.

La scelta è stata presa dai giudici Fidal e va rispettata, ma non si può evitare di esprimere l'opinione che questa sia avvenuta in maniera chiaramente superficiale e dettata dalla scarsissima esperienza, rispondendo peraltro anche in maniera autoritaria ad ogni domanda sul posto. Del resto, non vi erano dirigenti federali e gravemente non era stato nemmeno pubblicato il dispositivo della gara. Ma se questo è il nuovo corso dei giudici, che già nei mesi scorsi avevano mostrato un eccesso di protagonismo assumendo una rilevanza anche a livello nazionale, ci viene spontanea una domanda: se non si è potuto correre domenica in condizioni assolutamente praticabili, come si pensa di poter far correre le gare di campestri a livello giovanile, spesso disputate sotto la pioggia e con il fango o verranno tutte rinviate? Viste le precisioni di pioggia, se queste erano le intenzioni, perché la Fidal non ha deciso il rinvio il giorno prima? Prima dell'annullamento non sarebbe stato più intelligente ritardare l'inizio della gara e poi decidere?”.