Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / perugia / News
"In Umbria c'è un basso rischio di contagi e di ripresa dell'epidemia"
venerdì 15 maggio 2020, 09:33News
di Redazione Perugia24.net
per Perugia24.net

"In Umbria c'è un basso rischio di contagi e di ripresa dell'epidemia"

La Terza commissione consiliare, presieduta da Eleonora Pace, ha ascoltato stamani in audizione i componenti del Nucleo

di valutazione dati epidemiologici del Dipartimento di Medicina sperimentale

dell’Università di Perugia: Fabrizio Stracci, Stefania Prandini, Francesco

Di Macio, Claudia Martini e Fortunato Bianconi. Stracci, responsabile del Nucleo, ha confermato che, sulla base dei dati

disponibili e dal confronto con la situazione delle altre regioni, l’Umbria

ha una situazione favorevole, nel senso che vi è un basso rischio di

diffusione del contagio e di ripresa dell’epidemia. Tutto però potrebbe

essere rimesso in discussione se la situazione dovesse peggiorare in altre

regioni con il venir meno delle limitazioni alla mobilità perché, come ha

sottolineato, il virus comunque sta ancora circolando. Sarà dunque

importante nella fase 2 proseguire con il medesimo senso di responsabilità

da parte di tutti dimostrato nella prima fase e mantenere alta la capacità

di controllo. Sarà importante potenziare la capacità di individuazione e

isolamento dei casi e dei contatti, in modo che, al primo segnale di ripresa

dell’epidemia, sia possibile bloccarla. Occorre quindi incrementare la

capacità di residenzialità per i casi sospetti, cioè i contatti stretti,

anche prima della diagnosi, soprattutto per quanto riguarda famiglie numerose

o con presenza di persone fragili. La sorveglianza più importante resta

quella da fare nelle strutture sanitarie, dove pure ci sono persone fragili e

il virus ha dimostrato di sapersi introdurre con effetti pesanti, e nelle

residenze sanitarie, dove la situazione si è rivelata buona. In ultimo,

Stracci ha sottolineato come la situazione venutasi a creare abbia dimostrato

l’importanza dei controlli epidemiologici e della collaborazione fra il

Sistema sanitario e l’Università. Su quest’ultimo tema ha insistito anche il capogruppo del Pd, Tommaso Bori,

sottolineando come la Sanità pubblica e l’Università abbiano fatto la

differenza. Il lavoro dei Dipartimenti di prevenzione e l’integrazione fra

i sistemi informativi hanno fatto emergere la bontà del lavoro svolto in

emergenza e l’alto livello di diagnosi. Secondo Bori c’è ancora molto da

fare: isolamenti per chi è impossibilitato a farlo dentro casa e finisce per

contagiare familiari o conviventi, rafforzamento dei presidi territoriali,

dei laboratori analisi e dello stesso nucleo epidemiologico, perché finora,

ha detto, il rapporto fra lo studio epidemiologico e il Servizio sanitario

regionale è stato di volontariato, mentre serve una collaborazione

riconosciuta e oggi abbiamo l’occasione per farlo. Evitiamo di perdere

risorse umane preziose, come nel caso della dottoressa che ha scelto di

andare a lavorare in Puglia perché si stavano ritardando le scelte. Serve

una diversa attenzione, ha concluso, per il mondo universitario.

Il consigliere Andrea Fora (Patto civico per l’Umbria) ha proposto ai

membri della Commissione di stilare un ordine del giorno unitario che inviti

la Giunta a definire un rapporto più stabile con il Nucleo epidemiologico. 

La presidente della Commissione, Eleonora Pace, ha detto che la Giunta

regionale ha fatto scelte “forti”, inizialmente non comprese, ma i

risultati sono stati positivi, come mostrano anche i dati esposti

quest’oggi, auspicando che il lavoro svolto fin qui possa continuare anche

in futuro.